Più di milletrecento biglietti polverizzati in appena due giorni: una partecipazione ed un interesse che il teatro San Carlo, forse, non vedeva da anni. Lunedì 16 gennaio, infatti, il palco di uno dei più prestigiosi teatri al mondo accoglierà sport-1un ospite d’eccezione: colui che ha fatto emozionare e sognare la Napoli azzurra, che nell’immaginario popolare rappresenta uno splendido ricordo di una “bella epoque” ormai svanita, un rifugio, confortante e malinconico, quando “quel traditore di Higuain se n’è andato”. Perché quando c’era lui, a Napoli era tutto più bello: lui, Diego Armando Maradona. Scritto e diretto da Alessandro Siani, lo spettacolo “Tre volte 10” è stato ideato per commemorare la vigilia dei trent’anni dal primo scudetto: il nostro eroe, il “pibe de oro”, sarà lì a raccontare la più bella delle favole napoletane e abbracciare, commosso e nostalgico, quella folla elettrizzata che l’ha venerato come un dio. Una folla che, però, non inonderà la curva B dello stadio San Paolo, vero tempio del calcio napoletano, ma un luogo che con lo sport non c’entra assolutamente nulla. Tra la “Bohème” di Puccini e il “Rigoletto” di Verdi, stona il coro stridente di “Un giorno all’improvviso”: per quella sera, il San Carlo si tingerà di un azzurro che non gli appartiene. Una tradizione culturale di tutto rispetto verrà violata, banalizzata per accogliere un personaggio che non ha alcun legame con il mondo delle belle arti. Non si tratta di moralismi eccessivi per un evento che, di per sé, ha ragione d’esistere: sarebbe assurdo negare l’importanza che Maradona ha per Napoli, voler cancellare ciò che comunque è entrato a far parte della nostra storia. È il rispetto per lo spessore di luoghi, come appunto il San Carlo, che viene a mancare. Venga ricreata la magia dell’evento più bello nel cuore degli azzurri, che Napoli possa manifestare ancora una volta il calore per il personaggio che l’ha fatta sognare: ma che il palcoscenico sia il prato verde dello stadio San Paolo, il vero teatro che ha visto la favola prendere vita.
Di Baldascino Maria Nicolina