Medici, psicologi, sociologi, infermieri, fisioterapisti, terapisti occupazionali ed operatori socio sanitari specializzati nell’assistenza ai malati alle prese con la sofferenza acuta: sono le nuove figure su cui punta l’associazione House sanita-1Hospital onlus come fa sapere una nota. L’infermiere del dolore sara’ al centro del Corso ecm in Management in Cure palliative e medicina del dolore che ha ricevuto, dice l’organizzazione, 50 crediti formativi. ”Sull’acute chronic pain nurse, l’House Formad investira’ nel 2017 molto sia nella ricerca che in campo sanitario”. L’obiettivo e’ ”riuscire a creare percorsi formativi per ottimizzare in campo medico quelle tecniche che garantiscono procedure sempre piu’ efficaci e sicure. I pazienti con dolore cronico da cancro non sempre ricevono un totale sollievo dal
dolore. Il successo del trattamento del dolore oncologico ed il
miglioramento della qualita’ di vita dei pazienti dipende in gran
parte da una buona assistenza infermieristica, che spesso pero’
risulta essere insufficiente ed inadeguata”.
I motivi di questo problema sono legati a fattori culturali,
organizzativi e relazionali quali, ad esempio la mancanza di una
valutazione infermieristica sistematica ed efficace del dolore;
una insufficiente conoscenza da parte degli infermieri delle
misure antalgiche farmacologiche ed alternative; la mancanza di
documentazione infermieristica specifica; un’insufficiente
comunicazione all’interno dell’e’quipe assistenziale.
L’Associazione House Hospital onlus avviera’ uno studio che si
propone di valutare se l’utilizzazion di ”una documentazione
sistematica del dolore ha ricadute significativamente positive
sul controllo del dolore notturno e diurno del paziente e di
individuare un metodo di analisi statistica in grado di
analizzare l’andamento del dolore ricavato dalle scale
numeriche”.
Conclude la nota: ”E’ importante sottolineare che
l’infermiere deve porre la sua attenzione al dolore del paziente
24 ore su 24, senza trascurarlo nelle ore notturne durante le
quali, nel buio e nella solitudine, al dolore fisico viene a
sommarsi quella componente psicologica e complessa di sofferenza
che ne amplifica la percezione’