Ennesimo grido di allarme della Cisl Funzione Pubblica di Napoli sulla sanita’ . “Passiamo – sottolinea il numero uno della categoria dell’area metropolitana Luigi D’Emilio – dal caos allo sfascio. Addirittura si sta procedendo allo smantellamento di eccellenze consolidate ed apprezzate in tutto il mondo e non riusciamo a comprendere perche’ e a chi giovi tutto questo”. Al centro dell’SOS del sindacato, la situazione relativa ad una serie di nosocomi della citta’ e della provincia. La Cisl Fp cita in particolare il presidio di Boscotrecase, con 150 posti letto al servizio di una popolazione numerosa, gravando su esso anche comuni grandi come Torre del Greco e Torre Annunziata, chiuso da
tempo. Stessa sorte subi’ ta dal San Giovanni Bosco con 160
degenze inutilizzate, per il quale e’ stato riaperto solo il
pronto soccorso ostetrico. A questi si aggiungono il mancato
funzionamento dell’azienda ospedaliera Federico II con 350
letti, la non attivazione del pronto soccorso al Vanvitelli, la
fuga di tanti professionisti dall’ospedale del Mare, infine la
riorganizzazione della Cardiochirurgia al Monaldi, motivata
dalla necessita’ di lavori di adeguamento alla sala operatoria,
con l’accorpamento del reparto adulti e di quello pediatrico e
la scomparsa di altri 17 letti, in pratica il 40% di quelli
disponibili, con l’attivita’ operatoria ridotta da 24 a 12 ore al
giorno.
“Il risultato di questa condizione rovinosa in cui versa il
comparto – segnala il segretario generale – e’ che la gente piu’
facoltosa va fuori regione per curarsi, con la contestuale
aggravante della crescita della spesa pubblica, mentre chi non
ha possibilita’ economiche di pagarsi una trasferta e’ costretto a
liste di attesa lunghissime. Non e’ possibile continuare cosi’ .
Sembra quasi – conclude d’Emilio – ci sia una precisa regia
tendente a residuare la sanita’ pubblica, come piu’ volte abbiamo
denunciato con il progressivo spostamento delle attivita’ dal
pubblico al privato. Davvero rischiamo di trasformare il diritto
universale alla salute in opportunita’ riservata a pochi,
nonostante Napoli e l’intera area metropolitana abbiano un
patrimonio di risorse umane e di tradizioni mediche unico. La
Cisl Fp dice basta a questo andazzo. Non permetteremo a nessuno
di realizzare un disegno del genere, e metteremo in campo tutte
le iniziative utili per impedirlo, a partire dalla mobilitazione
promossa dalla nostra federazione regionale per il 20 aprile
prossimo.”