Nell’era della quarta rivoluzione industriale, l’innovazione tecnologica e l’aumento delle aspettative di vita “hanno cambiato profondamente il rapporto degli italiani con la propria salute e l’approccio alle cure”.
Innanzitutto il web è diventato il punto di riferimento alla presenza dei primi sintomi di una malattia, ma il 91% degli italiani continua a fidarsi di più di medici e farmacisti e molto meno della Rete e dei social. Anche perché il 29% è caduto, almeno una volta, in una “bufala” del web. E’ quanto emerge dalla ricerca “Salute 4.0: curarsi nell’era digitale, generazioni a confronto” promossa da Bnp Paribas Cardif e condotta dall’istituto di ricerca Eumetra Mr. Per quanto riguarda il rapporto con l’innovazione e la tecnologia, otto italiani su dieci sono favorevoli a condividere su app i dati della propria cartella sanitaria e il 77% usa la tecnologia (internet, app e wearable) per la cura del proprio benessere. Conoscono l’intelligenza artificiale ma preferiscono sempre la “mano dell’uomo” (84%). Il 55% sarebbe inoltre disposto a condividere i propri dati sanitari tramite device, purché gli interlocutori siano sempre medici o farmacisti, istituzioni, aziende farmaceutiche e le assicurazioni. Su questo aspetto i più restii sono i Senior (39%). In generale, il giudizio sul Sistema sanitario, solo il 20% si sente molto soddisfatto e il 40% abbastanza. I più critici sono i cittadini del Sud Italia e delle Isole, mentre l’insoddisfazione è legata principalmente ai tempi di attesa e al costo del ticket. Questo ha spinto negli ultimi 12 mesi molti consumatori (44%) a rivolgersi alle compagnie assicurative per tutelarsi con una polizza privata sulla salute.