L’aumento di diabete, obesita’ e in generale delle malattie croniche e’ una nuova ‘epidemia urbana’ secondo l’Organizzazione mondiale della Sanita’ (OMS) e arriva un appello a quasi 8mila sindaci italiani a collaborare per salute-2migliorare la salute nelle citta’ della Penisola. A lanciarlo gli esperti al 2nd Health City Forum, organizzato da Health City Institute, Italian Barometer Diabetes Observatory(IBDO) Foundation, Universita’ di “Tor Vergata”, in collaborazione con Cities Changing Diabetes e con il contributo non condizionante di Novo Nordisk. Nel 1950 un abitante del pianeta su 3, pari a 749 milioni di persone, viveva in citta’; oggi sono uno su 2, cioe’ 3,9 miliardi; entro il 2050 saranno 2 su 3, per 6,4 miliardi. Contemporaneamente e’ cresciuto anche il numero di persone con diabete, passate dai 285 milioni del 2010 ai 415 di oggi, e di sovrappeso e obesi, giunti oggi a 2,2 miliardi nel
mondo con un raddoppio in oltre 70 Paesi dal 1980. Nelle 28 megalopoli mondiali, ha trovato casa solo il 12,5 per cento della popolazione urbana; piu’ della meta’ vive in citta’ con meno di 500mila abitanti: citta’ come Bologna, Firenze, Bari, Verona. “I fenomeni del crescente inurbamento e della conseguente urbanizzazione sono legati a doppio filo con la crescita drammatica delle malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesita'”, ha spiegato Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute.Con una “Lettera aperta ai Sindaci italiani per
promuovere lasalute nelle citta’ come bene comune”, Antonio De
Caro, Presidente ANCI e Sindaco di Bari, Enzo Bianco, Presidente
Consiglio nazionale ANCI e Sindaco di Catania, hanno sollecitato
la creazione di reti di collaborazione pubblico-privato, la
messa in atto politiche urbane che abbiano come priorita’ la
salute dei cittadini, impegno a prevenire le malattie croniche
non trasmissibili, come diabete e obesita’. La lettera aperta e’
stata condivisa e firmata anche da Walter Ricciardi, Presidente
Istituto superiore di sanita’,Giovanni Malago’, Presidente Coni, e
Simona Arletti, Presidente Rete italiana citta’ sane dell’Oms.