Quattro giovani amici, Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline conducono una vita gaia e spensierata. La vigilia di Natale vede Rodolfo e Marcello che, impossibilitati a lavorare per il gelo della soffitta, sono costretti a bruciare il grosso manoscritto di un dramma di Rodolfo.
I festeggiamenti alla notizia che il musicista Schaunard ha guadagnato qualche soldo sono interrotti dalla inaspettata visita di Benoit, il padrone di casa venuto a reclamare la pigione.
Costui, costretto a bere dai turbolenti inquilini, si lascia andare ad imprudenti confidenze sulle sue infedeltà coniugali e viene cacciato dai giovani che si fingono indignati.
I quattro bohèmiennes escono tranne Rodolfo che deve attardarsi per terminare un articolo di giornale.
Rimasto solo, sente bussare alla porta: è Mimì, una giovane che abita in una soffitta nello stesso casamento venuta per far riaccendere il lume spentosi.
Mimì si sente male: è il primo sintomo della tisi e Rodolfo la rinfranca con un po’ di vino accanto al fuoco. Quando la giovane sta per andarsene, si accorge di aver smarrito la chiave della stanza; un colpa d’aria spegne di nuovo la sua candela e poi quella del giovane. Inginocchiati sul pavimento, al buio, i due iniziano a cercarla; Rodolfo la trova, la nasconde in tasca e stringe la piccola mano di Mimì.
I due giovani narrano ciascuno la propria storia.
Chiamato a gran voce dagli amici, convince la ragazza ad unirsi a loro. Già innamorati, i due giovani si baciano e si avviano.

Colline e Schaunard fanno acquisti, Rodolfo e Mimì si aggirano felici tra la folla, solo Marcello è triste: la bella Musetta lo ha abbandonato per rincorrere nuovi amori.
Al caffè di Momus i giovani, dopo la presentazione di Mimì, ordinano la cena e appare intanto Musetta, seguita da un vecchio pomposo, Alcindoro de Mitonneaux.
La bella giovane, allontanato con un pretesto il vecchio amante, civetta con Marcello che non riesce a resisterle e i due fuggono con gli amici unendosi alla folla che segue la banda militare e lasciando i conti da pagare ad Alcindoro il quale al suo ritorno, allibito, cade sopra una sedia.

Alla Barriera d’Enfer Mimì, pallida e sofferente, parla con Marcello: la vita con Rodolfo è diventata impossibile per le continue liti. Nascosta tra gli alberi, ascolta il colloquio tra Marcello e l’amico.
Dapprima Rodolfo accusa Mimì di infedeltà, poi spiega il vero motivo del suo modo d’agire: la giovane è gravemente malata e il vivere nella soffitta umida e fredda finirà per abbreviarle l’esistenza, perciò è necessaria la separazione.
La tosse e i singhiozzi tradiscono la sua presenza e Rodolfo la stringe amorosamente tra le braccia.
Al colloquio dei due amanti, che si allontanano dopo la decisione di rinviare a primavera l’addio, si intreccia un serio litigio tra Musetta e Marcello, divorati dalla gelosia: anch’essi si separeranno.

Ormai separati dalle giovani, Rodolfo e Marcello si confidano le pene d’amore; giungono Colline e Schaunard con una magra cena: pane e un’aringa.
La scena di un simulato gioioso festino è interrotta dal’arrivo di Musetta che accompagna Mimì ormai prossima alla fine.
Ricordando con tenerezza i giorni del loro amore Mimì si spegne dolcemente circondata dal calore degli amici e dell’amato Rodolfo, il quale continua a nutrire vani speranze finchè dal contegno dei presenti capisce che la giovane si è spenta.
Allora si getta sul suo corpo invocandola disperatamente.

La Bohème
Musica di Giacomo Puccini
Direttore d’orchestra: Daniel Oren
Regia: Jean Daniel Lavalle
Maestro del Coro: Andrea Crastolla/Marco Faelli
Scene e costumi: Alfredo Troisi
Artista video: Jean- Baptiste Warluzel
Maestro del coro di voci bianche: Silvana Noschese
Assistente al direttore d’orchestra: Gaetano Soliman
Mimì: Carmen Giannattasio
Musetta: Hasmik Torosyan
Rodolfo: Valentin Ditiuk
Marcello: Massimo Cavalletti
Schaunard: Biagio Pizzuti
Colline: Carlo Striuli
Benoit, Alcindoro: Angelo Nardinocchi
Parpignol: Salvatore Minopoli
Sergente dei doganieri: Marino Orta
Doganiere: Maurizio Bove
Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi”
Coro del Teatro dell’Opera di Salerno
Coro di voci bianche del teatro Verdi di Salerno
Nuovo allestimento del Teatro “Giuseppe Verdi” di Salerno

A cura di PinoAttanasio