Il Movimento riparte “E ora avanti 4 anni” Di Maio esulta: tutto il mondo aspettava Al referendum sul nuovo esecutivo questo esito. Casaleggio: verdetto certificato votano in 80mila su 117mila iscritti

La firma e il timbro del notaio milanese Valerio Tacchini sanciscono la nascita del secondo governo Conte. Il primo pensiero di Luigi Di Maio va all’ex alleato leghista Matteo Salvini: «Potevi esserci tu, hai deciso di metterti da parte». Ma questa è storia passata. Con un risultato che l’ex vicepremier grillino definisce «plebiscitario, il mondo lo aspettava», ora il movimento punta a una legislatura «che duri cinque anni». Di Maio brinda al nuovo esecutivo mettendo sotto il tappeto la polvere dei vecchi screzi. Non sarà vicepremier, tuttavia «per me non è un passo indietro ma un motivo di orgoglio». Quanto ai contrasti con Beppe Grillo, «abbiamo avuto differenza di vedute sui venti punti del programma di governo ma non c’è bisogno neanche di un chiarimento, ci vogliamo bene. Non c’è stata alcuna telefonata perché mi facessi da parte e anzi io lo ringrazio: in un momento così delicato per l’Italia abbiamo avuto bisogno di tutti. E tutti, nel movimento, ci hanno messo la faccia». Ieri, in particolare, tantissimi click. Sulla piattaforma Rousseau hanno votato 79.634 iscritti, «è un record mondiale di partecipazione a una consultazione politica online in un solo giorno», esulta l’Associazione di Davide Casaleggio. Il quale ora si augura che «i partner di governo si comportino in modo più leale e corretto dei precedenti». Per il fondatore della piattaforma (con il padre Gianroberto) è una vittoria della democrazia diretta: «Penso che gli iscritti abbiano scelto in coscienza, poi tutte le persone a partire da Grillo hanno i loro obiettivi e speranze e sono contento che le abbiano comunicate». L’entusiasmo, in effetti, non è mancato: alle 13.19 si erano già espressi 56.127 militanti, per la gioia del proprietario della piattaforma e con qualche ritardo causa affluenza. «Il M5s è l’unica forza politica in Italia che fa partecipare i propri iscritti a scelte così importanti per il futuro del nostro Paese», afferma Casaleggio. «Questo è un esempio di cittadinanza attiva e cittadinanza digitale e il voto ha dato visibilità a un metodo che permette di condividere le leggi, di proporle, di fare partecipazione attiva». Se poi l’affluenza non è davvero un record mondiale, pazienza: in Estonia, alle elezioni parla mentari online del 2015, i click sono stati 574.153, in Lombardia nel referendum sull’autonomia del 2017 con le voting machine si sono espressi oltre 3 milioni di cittadini. Tentativi di altri Paesi si sono arenati per carenza di sicurezza: la Germania ha bandito il voto elettronico nel 2009, i Paesi Bassi lo hanno abbandonato nel 2007. Alle otto di sera il notaio Valerio Tacchini si affaccia al portone della sede dell’Associazione per assicurare che sulla piattaforma tutto ha funzionato a meraviglia: «Ho avuto accesso al sistema di voto e, in base a quello che ho visto, l’ho certificato. In più, a supporto di questo, abbiamo allegato una dichiarazione di un tecnico di una società terza specializzata nel settore. Il tutto a garanzia di limpidezza e trasparenza».