Nel risiko delle riaperture scolastiche, dopo la marcia indietro rispetto all’impegno di far
tornare in classe le superiori al 100%, soglia che per decreto
scende tra il 50 e il 75% in zona rossa e parte dal 70% in zona
gialla e arancio, prende corpo adesso l’idea di una corsia
preferenziale per i maturandi. Una sorta di ‘Salvate il soldato
Ryan’ per riportare un po’ di normalita’ e garantire gli ultimi
100 giorni di scuola in presenza alle ragazze e ai ragazzi delle
superiori. Almeno a quelli che stanno concludendo il ciclo di
studi, dopo piu’ di un anno nell’apnea on-off dell’epoca Covid.
Ma e’ tutto il sistema degli orari e dei trasporti che deve
essere ripensato, a partire da settembre, ragiona il ministro
dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Un aiuto arriva intanto dalla
scienza che ha messo a punto un test salivare facile e rapido,
come una specie di ‘lecca lecca’, e il governatore lombardo
Attilio Fontana lo utilizzera’ da maggio per sorvegliare il virus
nelle scuole.
Mentre si cerca una scelta condivisa ed equilibrata, il
ministro Bianchi guarda avanti. “Siamo un Paese che concentra
tra le otto e le otto e mezza meta’ della popolazione. Bisogna
che tutti cominciamo a ripensare i tempi della nostra vita, su
questo la scuola e’ presente, dobbiamo imparare che la nostra
vita collettiva dev’essere ripensata in maniera piu’ umanamente
sostenibile per tutti”. Sul nodo mobilita’ , il ministro rileva
che “ci sono alcune situazioni che riescono a gestire meglio
questo aspetto mentre ci sono alcuni territori urbani su cui si
concentrano pressioni piu’ alte. Bisogna ragionare in tutto il
Paese su un’idea di mobilita’ piu’ sostenibile. Ci sono ad esempio
molte soluzioni di scuolabus che in molti centri gia’ piu’ piccoli
stanno funzionando molto bene”.
“Nessuna marcia indietro, il governo vuole riaprire le
scuole, lo fara’ e tende al 100 per 100 della presenza di
studenti, ma c’e’ un problema che riguarda i trasporti e che il
governo precedente ha un po’ dimenticato”, ha assicurato
Mariastella Gelmini, la ministra per gli Affari regionali.
“Anche se le Regioni chiedono limiti per motivi di trasporti,
come M5S – ha spiegato il ministro delle Politiche agricole
Antonio Patuanelli – riteniamo di dover garantire agli studenti
delle Superiori per questi ultimi 100 giorni di scuola lezioni
in presenza”. Sulla stessa scia il governatore della Toscana,
Eugenio Giani, e’ per dare priorita’ alle superiori, in
particolare a chi e’ al rush finale. Il governatore Luca Zaia
concorda sul paletto fissato ieri, “secondo me – dice – il
Veneto puo’ sostenere fino al 60% in presenza, poi decideranno i
tavoli prefettizi”. Un po’ deluso dal fronte scuola e’ il
governatore emiliano Stefano Bonaccini che si aspettava “un po’
piu’ di flessibilita’ , si potevano diluire gli orari, come in
alcuni territori accade, anche in orari pomeridiani”. Per
diversificare e’ anche Nicola Zingaretti, governatore del Lazio.
“Andra’ valutato lo scaglionamento degli ingressi a scuola – ha
detto – per fare in modo che non ci sia un eccessivo peso sulla
rete dei trasporti”. In Puglia, il governatore Michele Emiliano
continuera’ con la Did, la possibilita’ per le famiglie di
continuare con la didattica a distanza. “Mi constano decine di
casi di genitori morti a causa del contagio scolastico dei
figli, questa cosa e’ drammatica ed e’ un trauma infinitamente
maggiore di quello di rimanere a casa”. Da un sondaggio su 1500
studenti delle superiori, sul portale Skuola.net, in 6 su 10
approvano la marcia indietro, temono interrogazioni e compiti in
classe a valanga per recuperare il ‘tempo perso’.
IL decreto prevede anche un ritorno in aula anche nelle
Universita’ : dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e
arancioni le attivita’ si svolgeranno prioritariamente in
presenza. E nelle zone rosse si raccomanda di favorire in
particolare la presenza degli studenti del primo anno.