Muhammad Ali si e’ cimentato nel disegno nel corso di tutta la sua vita, ispirato forse dal padre
pittore Cassius Clay Sr che spesso chiedeva aiuto a lui e al
fratello Randolph (poi Rahaman Ali). Cosi’ Bonahms spiega
l’origine della rara collezione di opere della leggenda del
pugilato che sara’ battuta all’asta martedi’ prossimo a New York.
La boxe, ma anche i diritti civili, la pace nel mondo e
l’umanitarismo sono i soggetti che stavano piu’ a cuore all’ex
campione del mondo dei pesi massimi scomparso cinque anni fa. I
pezzi sono 24 in tutto, molti vicini allo stile dei cartoni
animati e a volte anche con la sua firma. In alcuni il grande
pugile si raffigura negli incontri. “Arbitro, ha volato come una
farfalla e ha punto come un’ape!” esclama un pugile sdraiato sul
ring, di fronte a un Muhammad Ali trionfante. Accanto il
direttore di gara fugge di corsa e gli risponde: “Si’ , se fossi
intelligenti correresti come me!”. Da questo disegno, intitolato
‘Sting Like A Bee’ e realizzato nel 1978 durante le riprese
della mini serie ‘Freedom Road’ in Mississipi, la casa d’aste
Bonhams stima di poter ricavare tra i 35 e i 52 mila euro.
Dai toni piu’ leggeri a quelli piu’ impegnati: in uno schizzo
(stimato 22 – 30 mila euro) intitolato ‘War in America’, datato
1967, Mohamed Ali’ paragona i colpi esplosi dai militari nelle
guerre all’estero a quelli della polizia statunitense durante le
rivolte razziali degli anni sessanta.
Le opere provengono dalla collezione di Rodney Hilton Brown,
che ha collaborato con Ali in campo artistico.