Domani, urne aperte dalle 7 alle 23 per oltre 46 milioni e mezzo di italiani. In ballo il rinnovo del Parlamento. Ma come si vota? E con quale legge elettorale? Quando avrà inizio lo scrutinio? E’ possibile esprimere la preferenza? Per chiarire gli ultimi dubbi, ecco un breve vademecum.
CORPO ELETTORALE – Gli elettori sono per la Camera oltre 46 milioni e mezzo e per il Senato quasi 43 milioni. Ci sono poi gli elettori residenti all’estero (oltre 4 milioni per la Camera e quasi 3,8 milioni per il Senato) il cui voto per essere valido deve essere pervenuto al Consolato entro le ore 16 di giovedì 1 marzo.
ELECTION DAY – Urne aperte domenica anche le elezioni del Presidente e del Consiglio regionale di Lombardia e Lazio.
LO SCRUTINIO – Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto, cominciando dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato. Successivamente, dalle ore 14 di lunedì 5 marzo si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali.
L’AFFLUENZA – Dal ministero dell’Interno comunicheranno i dati ufficiali di chi si è recato alle urne per la Camera alle ore 12, 19 e 23 e per il Senato solo alle 23 orario di chiusura dei seggi elettorali.
TESSERA ELETTORALE – Chi avesse smarrito la propria tessera elettorale potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali per tutta la durata delle operazioni di voto.
COME FUNZIONA IL ROSATELLUM- La nuova legge prevede un sistema elettorale misto sia alla Camera sia al Senato: un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e due terzi con il sistema proporzionale. Con il sistema maggioritario in ciascun collegio viene eletto un solo candidato: quello che ottiene più voti. Con il sistema proporzionale a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in proporzione ai voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali. Ogni candidato che concorre con sistema maggioritario è identificato sulla scheda elettorale perché il suo nome è scritto dentro un rettangolo che non presenta simboli ed è collocato in alto rispetto alla lista o alle liste collegate. Ogni lista o coalizione di liste è collegata a un solo candidato.
I SEGGI – Con il sistema maggioritario sono assegnati 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato. L’assegnazione dei restanti seggi del territorio nazionale (386 alla Camera e 193 al Senato) avviene con il metodo proporzionale in collegi plurinominali.
LE SCHEDE – Per l’elezione della Camera (per i cittadini che hanno compiuto 18 anni) la scheda è rosa. Per l’elezione del Senato (per gli elettori che hanno compiuto 25 anni) la scheda è gialla. Quest’anno, per la prima volta all’interno della scheda è inserito un tagliando antifrode. Ciascuna scheda – in un rettangolo – ha il nome e il cognome del candidato nel collegio uninominale. Nel rettangolo o nei rettangoli sottostanti, sono riportati il simbolo della lista o delle liste, collegate al candidato uninominale, con a fianco i nomi e i cognomi dei candidati (da un minimo di 2 a un massimo di 4) nel collegio plurinominale, secondo il rispettivo ordine di presentazione.
COME SI VOTA – L’elettore potrà votare apponendo un segno sulla lista prescelta e il voto si estenderà anche al candidato uninominale collegato; oppure potrà apporre un segno su un candidato uninominale e il voto si estenderà alla lista o alle liste collegate in misura proporzionale ai voti ottenuti nel collegio da ogni singola lista. Il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato uninominale sia sulla lista o su una delle liste collegate.
NIENTE VOTO DISGIUNTO – Non è possibile il voto disgiunto, cioè votare un candidato uninominale e una lista collegata a un altro candidato uninominale. E’ vietato anche scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione.
LA SCHEDA NON VA NELL’URNA – Domenica, dopo aver votato, non sarà più l’elettore a inserire la scheda nell’urna ma dovrà consegnarla al presidente del seggio, che penserà a infilarla nell’urna. Le schede elettorali, di carta consistente, saranno fornite a cura del ministero dell’Interno e per la prima volta saranno dotate di un tagliando antifrode con un codice progressivo alfanumerico generato in serie. Si tratta di una delle novità introdotte dal Rosatellum, la nuova legge elettorale, con la quale voteremo per rinnovare i seggi del Parlamento. Una volta che l’elettore avrà votato e restituito la scheda ripiegata al presidente del seggio, il tagliando sarà staccato e conservato dagli scrutatori, che controlleranno se il numero del tagliando è lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda all’elettore. Solo dopo tale controllo, il presidente del seggio inserirà la scheda nell’urna.
CELLULARE IN CABINA? NO – Tra le varie, anche quella che molti elettori probabilmente si sono fatti almeno una volta, ossia: si può accedere nella cabina elettorale con il telefono cellulare? La risposta è no. “Il telefono cellulare deve essere consegnato ai componenti del seggio prima di entrare nella cabina elettorale”, ricorda il Viminale. Per i trasgressori sono previste multe salatissime, fino a mille euro. “Al fine di assicurare la libertà e segretezza della espressione del voto – spiega il ministero dell’Interno – la legge fa divieto di introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini”. “Chiunque contravviene a questo divieto – prosegue il Viminale – è punito con l’arresto da tre a sei mesi e con l’ammenda da 300 a 1.000 euro”.