Il settore delle professioni ordinistiche e’ in profonda crisi e non rappresenta piu’ il mondo privilegiato di una volta. Negli ultimi anni solo il 35 per cento dei professionisti e’ riuscito a lavorare in modo continuativo. La gran parte ha ordine 1vissuto a ‘singhiozzo’. Nell’arco di cinque anni dal 2008 al 2013 sono stati coinvolti dalla discontinuita’ del lavoro il 66,4 per cento”. Lo ha detto oggi a Napoli Domenico Posca, presidente dell’Unione Italiana Commercialisti, presentando il congresso nazionale “Commercialista 2.0. Innoviamo la professione, innoviamo il paese” in programma giovedi’ 28 aprile, a Roma. “Nel 2012, il reddito medio annuale e’ stato inferiore a 15 mila euro per il 44,6 per cento degli iscritti agli albi professionali, ovviamente con marcate differenze tra le singole categorie. Tra i giovani commercialisti (fino a 35 anni di eta’ e con meno di tre anni di attivita’) – ha aggiunto Posca – piu’ della meta’ non e’ arrivato a 10 mila euro. I tempi di attesa dei pagamenti rappresentano un altro ostacolo. Sei su dieci sono stati costretti ad aspettare piu’ di sessanta giorni prima di emettere la fattura e ricevere il saldo. Il 71 per cento dichiara di avere avuto difficolta’ ad accedere al credito. A questi numeri corrisponde la fortissima riduzione degli iscritti agli ordini professionali negli ultimi 10 anni”. “Lo scenario e’ completamente diverso rispetto agli anni del boom risalenti al ventennio 1970-1990 – ha sottolineato il numero uno di Unico – , caratterizzato da una serie di riforme soprattutto in campo fiscale che ne decretarono la definitiva ascesa tra le attivita’ professionali piu’ diffuse. In quegli anni e nei decenni successivi abbiamo assistito all’impennata degli iscritti all’ordine, considerata la crescente domanda di servizi nell’area della contabilita’ e della consulenza fiscale. D’altro canto – ha concluso Posca -, oltre alle difficolta’ con cui i professionisti in generale devono fare i conti, si registrano i numerosi mancati interventi normativi che avrebbero potuto rendere piu’ aperto ed efficiente l’intero comparto delle professioni

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