Oltre 6 milioni di italiani dovranno rinunciare al pranzo di Pasqua al ristorante, ma anche alla
consuetudine di acquistare qualche piatto speciale della
tradizione pasquale da consumare a casa. Le norme nazionali per
l’emergenza sanitaria in corso vietano infatti solo per i
Pubblici Esercizi, il servizio d’asporto. Eppure 8 italiani su
10 avrebbe voluto ordinare i piatti della tradizione pasquale
nel proprio ristorante di fiducia. E’ quanto emerge da
un’indagine del Centro Studi Fipe, Federazione italiana dei
Pubblici esercizi, nel precisare che sono state sospese le
attivita’ delle pasticcerie, le gite fuori porta, i pranzi della
tradizione nei ristoranti, a cui e’ stata impedita anche la
vendita da asporto; un servizio ammesso, invece, per attivita’
commerciali simili.
Una Pasqua insolita anche per i ristoranti che, a causa del
lockdown, vedono le loro attivita’ chiuse con un danno economico
che per i soli giorni di Pasqua e Pasquetta e’ quantificabile in
almeno 650 milioni di euro. L’unica alternativa rimane il
delivery, fa notare la Fipe, ma solo il 14,5% dei ristoranti e’
attrezzato per questo servizio, motivo per il quale l’offerta
non sara’ in grado di fronteggiare la domanda.