Una nuova tecnologia va ad arricchire le dotazioni del reparto di Oncologia dell’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Si chiama EchoS e
rappresenta l’ultima generazione delle macchine per la
densitometria ossea ecografica, che consente una diagnosi
precoce dell’osteoporosi, rendendola piu’ accurata e accessibile.
“Grazie a questa nuovissima apparecchiatura – spiega il primario
Gaetano Facchini – siamo oggi in condizione di abbinare alle
nostre visite ambulatoriali anche un’accurata analisi della
densita’ ossea. Questo, per pazienti sottoposti a terapie
ormonali e’ essenziale”.
Un vantaggio enorme, anche perche’ questa nuova tecnologia –
funzionando con gli ultrasuoni – non prevede l’emissione di
radiazioni. È dunque molto versatile e di facile utilizzo da
parte del personale, rendendo possibile prevenzione, diagnosi
precoce e monitoraggio dell’osteoporosi. Grazie al nuovo
macchinario, l’Unita’ Operativa Complessa di Oncologia del Santa
Maria delle Grazie offre sempre piu’ un governo clinico completo
della malattia, a partire dalle terapie oncologiche sino ad
arrivare ai trattamenti complementari che incidono
favorevolmente sulla qualita’ di vita dei pazienti.
“Oggi – conclude il primario – abbiamo a disposizione molti
farmaci innovati per frenare il processo distruttivo dell’osso
evitando complicanze gravi come le fratture, per questo motivo
valutare la salute dell’osso in modo accurato e agile e’
determinante”. È dunque possibile valutare se il paziente ha
risentito sotto il profilo della salute delle ossa del
necessario percorso delle terapie oncologiche. La stessa
tecnologia e’ stata installata anche presso l’ospedale Rizzoli di
Ischia, offrendo nuove possibilita’ diagnostiche ai cittadini
dell’isola sia nell’ambito delle cure oncologiche, sia per una
migliore valutazione dell’osteoporosi.
“La maggiore capacita’ diagnostica implica una cura completa
sotto il profilo dell’efficacia, dell’appropriatezza e
dell’efficienza», sottolinea il direttore dell’UOC di Tecnologie
Informatiche ed Ingegneria Clinica dell’ASL Napoli 2 Nord,
Salvatore Flaminio. «Inoltre, una valutazione completa del
paziente oncologico e’ la premessa indispensabile per una presa
in carico multidisciplinare. È importante comprendere che queste
tecnologie non sostituiscono le tecniche radiologiche o
ecografie, ma le integrano e diventano complementari per offrire
a ciascun paziente le migliori prestazioni possibili”.
Alla base di questa apparecchiatura hi tech c’e’ un sistema
tecnologico chiamato Rems, Multispettrometria ecografica a
radiofrequenza, che sfrutta le caratteristiche dei segnali a
radiofrequenza, acquisiti durante una scansione ecografica, per
determinare lo stato dell’architettura ossea delle vertebre
lombari e del collo del femore. Una tecnologa che in Campania
non si puo’ trovare in nessuna struttura pubblica e che si
traduce in una veloce scansione guidata che acquisisce sia le
immagini che i relativi segnali a radiofrequenza. Il resto viene
fatto dall’algoritmo dell’apparecchiatura che identifica
automaticamente i volumi dell’osso, scarta acquisizioni errate e
artefatti e restituisce un immediato referto medico.