Sara’ un Natale di speranza quello promosso dalla Comunita’ di Sant’Egidio, in un tempo segnato dalla crisi e dalle guerre in Terra Santa, Ucraina e in diversi altri paesi, con tutte le loro conseguenze. Una grande festa che, da Santa Maria in Trastevere – dove nel 1982 si tenne il primo pranzo di Natale con i poveri – si irradiera’ in un centinaio di citta’ italiane, con 80 mila persone sedute a tavola, e in una settantina di paesi del mondo con 250 mila invitati. Alle 13 la basilica si riempira’ di senza dimora, anziani, rifugiati, tra cui alcune famiglie arrivate in Italia grazie ai corridoi umanitari e accolte dalla Comunita’ . Sono i poveri, amici di Sant’Egidio durante tutto l’anno. A tavola verra’ servito, con apparecchiatura e posate compostabili, il menu’ tradizionale della festa (lasagne, polpettone, lenticchie, dolci natalizi) e ciascuno ricevera’ un dono personalizzato, come avviene in ogni famiglia. Tante le iniziative che si terranno in contemporanea in un centinaio di citta’ italiane e nel mondo (oltre all’Europa, anche in Asia, Africa e America), anche grazie al numero solidale 45586 (attivo fino al 26 dicembre), per lanciare un forte messaggio di speranza di fronte alle difficolta’ che vivono tanti
a livello economico e sociale. Numerose le iniziative solidali che si stanno organizzando,
per il periodo natalizio, anche nei giorni successivi, e nelle
carceri italiane, tra cui il 26 dicembre, la distribuzione di
lasagne e regali a tutti i detenuti di Regina Coeli e Rebibbia,
e tre pranzi nelle sezioni dei malati dello stesso Rebibbia.