La partita dei grandi assenti se l’aggiudica il Napoli che rimane a punteggio pieno in classifica
dopo tre partite e lascia la Juventus a otto lunghezze di
distacco, con un solo punto all’attivo. La squadra di Luciano
Spalletti vince in rimonta e lo fa con il cuore piu’ che con la
testa. I bianconeri chiudono in vantaggio la prima frazione di
gioco ma nella ripresa l’animo dei padroni di casa, la loro
voglia di reagire e di vincere riesce ad avere il sopravvento.
La Juventus ha giustificazioni non da poco. La squadra e’
decimata dalle assenze determinate dai ritardati ritorni dei
nazionali sudamericani e da qualche infortunio e Allegri ha le
pedine contate. Il Napoli, che pure lamenta diverse assenze,
deve snaturare il proprio impianto di gioco ma non nella maniera
tanto consistente come per gli avversari.
Gli azzurri partono bene. Stringono la Juve nella propria
area di rigore e collezionano in pochi minuti un gran numero di
calci d’angolo. Tuttavia sono i bianconeri a passare in
vantaggio dopo soli 10′, sfruttando un clamoroso errore di
Manolas che nel tentativo di effettuare un retro passaggio ad
Ospina, regala il pallone a Morata. Lo spagnolo entra in area e
insacca con un tiro in diagonale.
Il vantaggio facilita il compito tattico degli juventini.
Allegri aveva gia’ impostato la partita con una squadra
ermeticamente bloccata davanti all’area di rigore e a maggior
ragione dopo il gol di Morata la tattica messa a punto
dall’allenatore per contrastare il Napoli trova una sua
applicazione piu’ puntuale e convinta.
La Juve aspetta sistematicamente il Napoli con undici uomini
dietro la linea della palla e costringe la squadra di Spalletti
a girare continuamente l’azione da un lato all’altro del campo,
alla ricerca di un varco che e’ quasi impossibile da trovare.Gli
azzurri, per la verita’ , non fanno molto per crearsi qualche
opportunita’ perche’ il giro palla e’ troppo lento e scontato e
nessuno e’ in grado di superare il proprio diretto avversario per
creare superiorita’ numerica. Osimhen e’ isolato in mezzo all’area
di rigore ed Elmas, che in teoria dovrebbe supportarlo nelle
fasi offensive e’ un’ombra che vaga per il campo senza trovare
mai ne’ la posizione ne’ lo spunto decisivo.
Non a caso l’unica sostituzione che Spalletti decide
nell’intervallo e’ quella di Elmas con Ounas. Il franco-algerino
rende l’azione offensiva del Napoli piu’ rapida e ficcante e
inoltre si sacrifica nella marcatura di Locatelli, il fare del
gioco avversario, sulla partenza dell’azione della Juventus. Gli
azzurri intensificano le loro azioni d’attacco e trovano il gol
pareggio all’11’ con Politano che sfrutta una mancata presa di
Szczesny su tiro a giro di Insigne ed insacca con un rasoterra.
A questo punto la partita diventa piu’ aperta ed e’ il Napoli a
cercare con insistenza il gol del vantaggio. Il gol che decide
la partita arriva su azione di calcio d’angolo. Sul traversone
Kean, che e’ entrato in campo da due minuti al posto di Morata,
colpisce il pallone di testa indirizzandolo verso la propria
porta. Scszesny riesce solo a metterci una mano e sulla
ribattuta Koulibaly che ha seguito l’azione insacca senza
problemi. La reazione della Juventus e’ volenterosa ma timida e
nei dieci minuti che rimangono da giocare la squadra di Allegri
non riesce a creare neppure un’occasione per pareggiare.
Alla Juventus per riprendere il cammino non resta che
attendere il ritorno di tutti i suoi giocatori piu’
rappresentativi. Il Napoli si gode il primato.