La Guardia d Finanza ha bussato alla porta della Curia di Napoli per acquisire documenti su festini che coinvolgono preti gay. Su mandato del procuratore aggiunto Luigi Frunzio e del pm Clelia Mancuso, i finanzieri hanno chiesto preti-1copia della denuncia anonima inviata a gennaio al vescovo ausiliare Lucio Lemmo. Come si ricorderà a rivelare la vicenda fu Il Mattino, intervistando anche un giovane di nome Paolo che chiamò in causa don Mario D’Orlando (sospeso dalle funzioni qualche settima fa da Sepe), sacerdote nella basilica di Santa Maria degli Angeli al Monte di Dio, poi sospeso dal cardinale Sepe. Così ieri i finanzieri hanno ottenuto copia di quell’esposto anonimo e altra documentazione collegata, mentre nei giorni scorsi è stata sentita come persona informata dei fatti la giornalista del Mattino Maria Chiara Aulisio. Obiettivo dell’indagine (per il momento iscritta nel modello 45, fatti non costituenti reato) è capire se dietro i rapporti sessuali tra maggiorenni a cui si fa riferimento nell’esposto, non si celino anche rapporti con minorenni o induzione alla prostituzione, circostanze che costituirebbero reati.
Va ricordato che nel caso di don Mario D’Orlando, il suo legale Giovanna Castellano ha sottolineato che non è coinvolto alcun minore. Attualmente sulla vicenda di don Mario a indagare è pure il Tribunale ecclesiastico che sta eseguendo tutti gli accertamenti per verificare la fondatezza o meno dell’esposto anonimo. Infatti, secondo il diritto canonico, i rapporti sessuali (non solo quelli gay ma anche quelli etero) non sono compatibili con lo status sacerdotale che comporta l’applicazione del voto di castità. In caso di accertata violazione al voto può scattare la successiva riduzione allo stato laicale. Di tutt’altro genere ovviamente le preoccupazioni della giustizia laica. Nessun tipo di reato si configura nei rapporti tra adulti consenzienti, a patto che non vi sia induzione alla prostituzione. Ovvero ricatti da parte dei prostituti ai loro clienti per non rivelarne gusti e abitudini sessuali. Mentre gravissime sarebbero eventuali scoperte di «giri« di pedofilia. Su quest’ultimo aspetto a preoccupare gli investigatori sono soprattutto le notizie provenienti dalla diocesi di Pozzuoli.