In ‘Napoli Eden’ l’eclettica artista napoletana Annalaura di Luggo racconta una delle sue molte
esperienze, la storia vera che l’ha vista impegnata in prima
persona nell’installazione di quattro gigantesche sculture in
alluminio, in altrettanti luoghi simbolici di Napoli: Piazza
Municipio, Galleria Umberto I, Largo Santa Caterina e Largo
Baracche. Ora il documentario, tra quelli eleggibili per gli
Academy Awards e gia’ vincitore di otto premi internazionali, da
questo mese sara’ proiettato in tutti gli Istituti Italiani di
Cultura all’estero nell’ambito del Progetto Promozione Paese
Italia nel mondo.
‘Napoli Eden’ racconta il grande sforzo organizzativo e
creativo della di Luggo per promuovere queste sculture, non a
caso in alluminio (“il materiale riciclabile per eccellenza”),
con l’aiuto di un gruppo di scugnizzi dei Quartieri Spagnoli,
riuniti da Salvatore Iodice nel suo laboratorio ‘Miniera’. Tutti
ragazzini dei vicoli dietro via Toledo che, dopo aver accettato
questa inedita collaborazione con l’artista, riscatteranno se
stessi con questo lavoro di apprendisti.
Nel documentario centrale e’ sempre la figura di Annalaura
che, per costruire le sue opere, gira per i depositi in cerca di
scarti di alluminio e fotografa, con una particolare macchina
fotografica, le iridi dei passanti (una sua ossessione
artistica). Intanto i ragazzini raccolgono giocattoli e altri
rifiuti abbandonati accanto ai cassonetti per trasformarli in
sculture grazie anche alla guida del loro maestro-falegname
Salvatore. Nel documentario proprio quegli scugnizzi, abituati a
rubare l’albero di Natale installato ogni anno in Galleria
Umberto, si trovano cosi’ , al contrario, a costruirne uno in
alluminio da dover poi anche proteggere.
L’ex soprintendente ai beni culturali di Napoli, Luciano
Garella, i musicisti Eugenio Bennato e Enzo Gragnaniello, il
curatore Francesco Gallo Mazzeo, gli attori Nino Frassica e
Patrizio Rispo, insieme al film-maker di Hollywood Stanley
Isaacs, sono alcuni dei nomi che hanno prestato la loro immagine
in questo documentario firmato da Bruno Colella.
In ‘Napoli Eden’ anche le immagini del Palazzo Reale, della
Cappella di San Severo, del Chiostro di Santa Chiara e del
golfo, quasi a introdurre la grande serata finale, ossia
l’inaugurazione delle quattro enormi installazioni.
“Mi e’ stato affidato questo progetto dal comune dopo il
grande successo, nel 2017, di Blind Vision, ovvero la grande
cupola nera allestita a Napoli che permetteva ai visitatori di
immergersi nel mondo dei non vedenti” spiega all’ANSA la di
Luggo. L’artista – da sempre dedita ai diritti umani,
all’inclusione e al sostegno dei giovani carcerati – non
nasconde come l’esperienza con i ragazzi dei Quartieri Spagnoli
l’abbia segnata per sempre. “Andare in quella zona di Napoli e’
come entrare in una casa. Uno di questi ragazzi – aggiunge – una
volta mi ha fatto un grande complimento dicendomi: ‘sei una
quartieriana’, ovvero sei una di noi”.