È l’anno dei record per l’atletica azzurra, e arriva anche quello della mezza maratona femminile. Sofiia Yaremchuk eguaglia il primato italiano di mezzamaratona in 1h08:27 alla City Half Marathon di Napoli, pareggiando il crono stabilito da Nadia Ejjafini oltre dodici anni fa, il 16 ottobre del 2011 a Cremona. Per la seconda volta in meno di tre mesi l’azzurra firma un record nazionale, dopo essere diventata primatista italiana di maratona con 2h23:16 a Valencia il 3
dicembre. Al traguardo di Napoli la 29enne allenata da Fabio Martelli, gia’ qualificata per la maratona delle Olimpiadi di Parigi, si piazza al secondo posto nella gara vinta dalla keniana Angela Tanui in 1h07:04 mentre finisce terza un’altra atleta del Kenya, Nancy Chepleting Meli, con 1h10:03. Sulle strade di Napoli e’ il secondo record italiano nel

 Il cammino di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026 comincia con l’azzurra Sofiia Yaremchuk (CS Esercito) che con 1h08’27” eguaglia il record italiano di mezza maratona. Napoli City Half Marathon detiene così i primati italiani maschile e femminile confermandosi come città dei record e la mezza maratona più veloce d’Italia. Il clima è stato quello dell’entusiasmo incontenibile sotto il cielo di Napoli che ha raccolto l’applauso di 6mila runner partiti da Viale Kennedy per tuffarsi sul percorso della Napoli City Half Marathon. 21,097 km di emozioni, di bellezza, di storia, di blu del Golfo con il Vesuvio sullo sfondo, cartolina di un weekend eccezionale dove la gara è stata il trait d’union per oltre 70 nazionalità.

GARA UOMINI – Il gruppo di testa, costituito dai keniani Brian Kwemoi Kirui, Bernard Kipkurui Biwott, Moses Koech e Charles Kamau Wanjiku, Antony Kimtai ed il britannico Emile Cairess, pilotato egregiamente dalla lepre Rop Gideon Kiprotich, da subito impartisce il ritmo di gara e fa segnare 5’45” al km 2 (2’53”/km) e 8’22” al km 3 (2’47”/km). Il passaggio al km 5 è di 13’59”, la media impostata è di 2’48”/km, in linea con la previsione di far segnare un nuovo primato maschile del percorso. Passaggio al km 10 in 27’57” ancora in linea con l’obiettivo (2’47”/km). Nel gruppo degli inseguitori, ad una manciata di secondi, il primo degli azzurri, Yassine Rachik che transita al km 10 in 30’05”. Rop, Kimtai, Biwott e Cairess si staccano e vanno a costituire il gruppo di testa che passa al km 13 in 37’01”, con un leggero ritardo sul ritmo. Passaggio di Rachik in 40’01”. Il gruppo di testa passa al km 15 in 42’05” rimettendosi in carreggiata con l’obiettivo primato. A circa tre km dal traguardo, Brian Kwemoi Kirui sferra l’attacco facendo letteralmente il vuoto e andando a vincere in 59’26” (2’49”/km), limando di 11” il suo primato personale, seguito dai connazionali Anthony Kimtai in 59’45”, che toglie 45” al suo miglior crono, e Bernard Kipkurui Biwott in 59’47”.

“Oggi è stata una gara difficile perché era da tanto tempo che non gareggiavo, fino al km 10 ero in linea con il mio personal best, poi al km 18 ho avuto un’esitazione ma ho voluto tagliare il traguardo, anche se lontano dalle mie prestazioni abituali. Percorso bellissimo e pubblico stupendo, peccato non aver avuto gambe. E’ una piccola vittoria dopo tante difficoltà, da qui riparte la mia carriera, grazie all’impegno di tutto lo staff ed al mio gruppo sportivo (Fiamme Oro Padova) a cui dedico questo risultato”, ha detto l’azzurro Yassine Rachik.

GARA DONNE – Nel gruppo di testa le due keniane Angela Jemesunde Tanui e Nancy Chepleting Meli partono a spron battuto gomito a gomito, passando al km 6 in 18’44” (3’07”/km). Prima del giro di boa, Tanui sferra l’attacco e passa al km 10 in 31’28” (3’09”/km) guadagnando 16” sulla Chepleting che transita in 31’54”. Un po’ più staccata la prima delle azzurre Sofiia Yaremchuk che fa segnare il crono di 32’16” (3’14”/km) con un leggero vantaggio sul ritmo del suo primato personale ed in linea con il primato femminile italiano di specialità. Assolo strepitoso di Angela Tanui che taglia il traguardo in 1h07’04” (3’11”/km) limando il suo personal best di 12”. “La gara è stata semplice all’inizio ma poi c’è stato un po’ di vento che mi ha rallentata. Sono comunque soddisfatta, questo è il mio nuovo primato personale”, il commento della vincitrice. Secondo gradino del podio per l’azzurra Sofiia Yaremchuk (CS Esercito) che chiude in 1h08’27” (3’15”/km) siglando il nuovo primato femminile italiano. “E’ una bellissima emozione, Napoli è sempre nel mio cuore e mi porta fortuna. La gente è meravigliosa, il tifo del pubblico mi ha portata al traguardo con il record italiano”, ha detto Sofiia Yaremchuk. “La gara è andata molto bene, la preparazione che abbiamo fatto in Kenya ha dato i suoi frutti, è una prestazione che ci fa ben sperare per il futuro, quando voleremo a Parigi per la maratona. Oggi Sofiia ha acquisito una nuova consapevolezza”, il commento di Fabio Martelli, allenatore di Sofiia Yaremchuk.

Medaglia di bronzo per Nancy Chepleting Meli che cede sul finale e chiude in 1h10’03”. Per il podio italiano, piazza d’onore per Francesca Palomba (Caivano Runners) in 1h20’33” e terzo gradino di Federica Proietti (GS Lammari) in 1h22’05”.

Emozionatissimo, con gli occhi lucidi Carlo Capalbo, presidente della società organizzatrice Napoli Running: “Sono l’uomo più felice al mondo, 6mila persone qui alla nostra bellissima gara. Oggi abbiamo fatto l’en plein, eguagliato il primato maschile della gara, firmato il nuovo primato femminile italiano eleggendo Napoli come prima città che li detiene entrambi. In mezzo ci sono tantissimi personal best di rilievo, come quello dei vincitori, sia al maschile che al femminile e il crono finale dei vincitori di altissimo rispetto. Queste emozioni sono frutto di tanto lavoro, se torno indietro a sei anni fa, quando il running si fermava a Roma… Impegno, costanza, collaborazione, risorse e un pizzico di fortuna, oggi non sto più nella pelle. Voglio ringraziare tutte le Istituzioni, i volontari, i miei collaboratori, i runner, il pubblico per la fiducia che hanno risposto partecipando a questa manifestazione, oggi tutti insieme abbiamo scritto un nuovo capitolo di storia di questo meraviglioso mondo della corsa su strada”, ha concluso.