Portare i produttori, contadini e allevatori, nelle scuole a contatto diretto con gli studenti, per contribuire all’insegnamento dell’educazione alimentare. Una materia che dovrebbe diventare obbligatoria nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. È la campagna ‘Con il cibo si cambia, con il cibo si educa’, lanciata nel giorno dei 20 anni dell’Universita’ di Scienze Gastronomiche, la prima in Italia, insieme a Slow food e alla rete di Comunita’ Laudato si’ . “Non una materia di studio rigida ma ‘aperta’, che interiorizzi il territorio. e chi meglio puo’ insegnarlo se non i contadini e i produttori”, ha detto Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e presidente di Scienze gastronomiche”. L’ambizioso traguardo e’ di raccogliere 1 milione di firme “ma, al di la’ dei numeri, quel che piu’ conta e’ il sentimento di fondo che si crea.
E dal governo sono gia’ arrivati segnali che qualcosa si sta muovendo. E l’importante e’ che ci sono alleanze strategiche”.
Come quella con la Coldiretti, rappresentata al ventennale di Scienze Gastronomiche dal presidente nazionale Ettore Prandini, oltre che dai dirigenti piemontesi dell’organizzazione agricola. “Siamo convintamente al fianco di Slow Food e dell’ateneo di Scienze Gastronomiche per fare entrare l’educazione alimentare nelle scuole, – ha detto Prandini, a margine della cerimonia per il ventennale – convinti che debbano essere gli agricoltori a
portare le loro conoscenze, una grande opportunita’ di educazione
per le nuove generazioni”
La scuola “puo’ senz’altro farsi carico anche di questa
dimensione – ha commentato Alessandro Barbero, professore di
storia medievale, oggi tra gli ospiti a Pollenzo – sono
consapevole che agli insegnanti si chiede un altro sacrificio.
Il consiglio e’ di riempire l’educazione alimentare di fatti per
farci capire chi siamo e come dobbiamo stare al mondo”.
L’appello per l’educazione alimentare nelle scuole e’ stato
accolto con favore anche da Maurizio Martina, direttore generale
aggiunto della Fao. “Puo’ sviluppare – ha detto, in
videcollegamento – un grande percorso di formazione alla
cittadinanza. Tanto piu’ nella situazione complicata generale
investire sul cibo come strumento di educazione e’ un atto atto
quasi rivoluzionario”.
Petrini, inoltre, ha annunciato che Slow Food portera’ a
Parigi, l’anno prossimo, la celebrazione per i 200 anni della
‘Fisiologia’ del gusto, il libro scritto nel 1825 dal francese
Savarin, considerato il padre della gastronomia intesa come
scienza e materia multidisciplinare. “Un grande pensatore”, ha
sottolineato Petrini e la celebrazione del bicentenario sara’
l’occasione per “allargare i confini della gastronomia perche’ –
ha detto Petrini – non possono essere piu’ basati su visioni
europa-centriche. Lo sappiamo noi che abbiamo studenti da 120
paesi del mondo, alcuni dei quali hanno saperi piu’ vecchi dei
nostri. Ma non e’ ancora stata recuperata completamente la
dimensione politica e culturale di quelle gastronomie messe
sotto cenere dal colonialismo”.