Da oggi  fa tappa a Napoli, nell’Università Suor Orsola Benincasa, la “Settimana della Sociologia”, promossa
dalla Conferenza dei direttori dei Dipartimenti di Sociologia delle Università italiane con il sostegno delle Associazioni scientifiche dei sociologi (AIS, SISEC e SISCC) e il patrocinio dell’Istat, dell’IRAPP e dello Svimez.
Una settimana di incontri, dibattiti e presentazioni di volumi con l’obiettivo, come spiega il sociologo Davide Borrelli, coordinatore scientifico delle tre iniziative del Suor Orsola, “di evidenziare la capacità della sociologia di leggere i mutamenti sociali in atto e di rimarcare soprattutto il ruolo delle Università come sede privilegiata di un rapporto dialettico e virtuoso con le istituzioni e con gli attori sociali presenti sul territorio, in una logica di apertura e di confronto”. Appuntamento inaugurale domani alle ore 15 per una riflessione promossa, in collaborazione con l’AGCOM, sul tema dei “Giornalismi nella società della disinformazione”. Un dibattito che partirà da numeri e dati forniti dall’Osservatorio sul giornalismo e dal Rapporto sul consumo di informazione realizzati dall’AGCOM e che coinvolgerà gli allievi della Scuola di Giornalismo “Suor Orsola Benincasa” diretta da Marco Demarco.
“Il processo di cambiamento del giornalismo si accompagna per
di più alla facilità con cui le notizie sono alterate da
processi di manipolazione e di falsificazione – anticipa il
commissario AGCOM, Mario Morcellini – e per comprendere bene la
crisi del giornalismo, non dobbiamo limitarci a censirne i
cambiamenti ma dobbiamo puntare a spiegare profondamente il loro
impatto anche sulla società e sul concetto stesso di
democrazia”. Mercoledì mattina alle 11.30 la presentazione del
quarto numero della rivista di sociologia e scienze umane
“Cartografie Sociali”.
Appuntamento conclusivo della settimana quello di giovedì 18
alle 9.30 con la presentazione del volume di Bénédicte Vidaillet
“Valutatemi! Il fascino discreto della meritocrazia” alla quale
prenderà parte, tra gli altri, il console generale di Francia a
Napoli, Laurent Burin des Roziers.(