Si infiamma la polemica tra la Curia di Napoli e il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Campania. Dopo le accuse di ieri del garante Cesare Romano, per una mancata collaborazione da parte della Curia nella ricerca sugli minori 1abusi intrafamiliari e l’incesto in Campania, l’ufficio stampa della Curia ha diffuso un comunicato rendendo nota una lettera del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo della citta’, datata 12 luglio 2013. Il presule scrive: “Viene chiesta la collaborazione della Curia che, senza venire codificata in atti formali, puo’ trovare manifestazione ed espressione nel Patrocinio morale dell’Arcidiocesi, che ben volentieri concedo alla iniziativa, per l’alta valenza morale e sociale”. E ancora che la Chiesa “attraverso le parrocchie, non manchera’ di svolgere un ruolo di ascolto e di sostegno alle persone e alle famiglie, privilegiando i percorsi educativi e di formazione, per riaffermare la dignita’ della persona e il suo rispetto”. Dura la replica di Romano: “Sono indignato, stomacato, perche’ la Curia sta mentendo spudoratamente ed e’ consapevole di farlo”. “Denuncero’ ogni giorno quanto accaduto – asserisce Romano – Non e’ concepibile una simile risposta, non venissero a dirmi sciocchezze. La Curia avrebbe potuto trovare una scusa qualsiasi, dire, per esempio, che i questionari sono andati persi, ma non mentire su questo punto”. Il sospetto del garante e’ che “in realta’ i questionari non siano mai stati distribuiti”. “Prima di tutto controllero’ nei miei archivi la veridicita’ del testo inviato oggi – annuncia – Dopodiche’ rendero’ pubbliche le mail, le lettere di accompagnamento ai questionari stessi e le
sollecitazioni che ho inviato alla Curia per la loro restituzione”.

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