Ristoratori e albergatori, zero contagi ma hotel vuoti “Questo è l’effetto del blocco delle frontiere” E ora molti esercenti temono di non arrivare alla prossima estate .Come torri saracene e ottomane, resistono, affacciati sul mare. Con un crollo del fatturato che oscilla dal 40 al 70percento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, alberghi di lusso, ma anche ristoranti, bar, negozi di abbigliamento, stringono i denti per provare ad arrivare, senza troppe ferite, all’estate 2021. La costiera amalfitana è orgogliosa del suo zero m pagella: nessun contagio da Covid-19. Ma non basta per far decollare un turismo che da almeno 15 anni trae ossigeno dal mercato straniero. Americani, canadesi, coreani, australiani, sono da tempo il motore di un luogo di vacanza, dove, come sottolinea un reportage del WashingronPost, i redditi di decine e decine di nuclei familiari sembrano evaporati. «Il target di riferimento è quello degli americani – taglia corto Giuseppe Cagliano, presidente di Federalberghi Salerno -. La maggior parce delle strutture ha riaperto ai primi di luglio e stiamo registrando un turismo di prossimità. Il problema è che gli italiani non hanno la stessa propensione alla spesa degli stranieri». I dati, anche restando nel perimetro nazionale, non sono incoraggianti: secondo una stima della Federazione delle associazioni italiane alberghi e turismo, più di 32 milioni di italiani rinunceranno alle vacanze con una perdita stimata in 14,3 miliardi. Lo scoglio principale, sottolinea Michele De Lucia, sindaco di Positano, è nel blocco delle frontiere e nell’obbligo di quarantena voluto dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per chi arriva da Paesi extra Uè. «Se raggiungeremo il 35 percento del fatturato degli anni scorsi sarà una vittoria