Il contatore non gira, il gas però passa attraverso un foro praticato su una membrana. Manomissione truffaldina ma soprattutto pericolosa. È la nuova frontiera dei furti di energia, una fattispecie da tempo consolidata nel nostro Paese, ma che negli ultimi mesi fa segnare un trend in crescita e soprattutto un’allarmante estensione al gas metano. Fenomeno non ancora registrato dalle statistiche ma che – a giudicare dagli interventi di polizia, carabinieri, polizia municipale e delle stesse imprese di erogazione dei servizi – si aggira su un + 20%, soprattutto nelle regioni del centro e del sud dove il peso della crisi economica si fa più sentire. «Segno dei tempi, diretta conseguenza dell’aumento delle bollette di gas e luce. I furti di energia si stanno moltiplicando con ritmo serrato», confermano dalla questura di Pescara dopo l’ennesimo intervento su richiesta dei tecnici della rete di distribuzione del metano, che hanno già scoperto una ventina di manomissioni che destano allarme. Perché – spiegano gli investigatori della polizia «va sottolineato che il furto di energia rappresenta una seria minaccia per la sicurezza e la salute, visto che gli impianti manipolati per rubarla spesso non soddisfano i requisiti standard e potrebbero provocare incendi o scosse elettriche letali». Il nuovo escamotage utilizzato non ha nulla a che vedere con il classico allaccio abusivo. Ecco come funziona: i titolari dei contratti di fornitura di gas metano azzerano di fatto i consumi, chiudendo la valvola del contatore una membrana si frappone tra la rete di distribuzione e l’appartamento o l’esercizio commerciale interessato. Ma basta smontare il contatore e praticare un foro nella membrana per far si che il gas, per sua natura volatile, passi anche se più lentamente mentre il contatore non riparte, rilevando dunque consumi zero.