La stradina fa rima con tradizione, storia, folklore, ñ affonda le radici in una Napoli antica che resiste con le unghie e con i denti all’avanzata della modernità. Una Napoli che non è più e forse mai sarà di nuovo, ma che in alcune viuzze da la parvenza di essere ancora. Lì lutto è come era prima, ¡n quel ‘prima’ fatto di semplicità, di cose vere, di sentimenti nobili, di un tempo meno frenetico, di odori e sapori intensi, caratteristici. Ma anche e soprattutto di un’arte, quella presepiale, altrettanto vera e caratteristica, che adesso rischia di sparire. “E sarebbe una catastrofe, un desiino troppo atroce e non solo per gli artigiani, imi per la storia della. A parlare è Gabriele Casillo, portavoce dell’associazione ‘Le Botteghe di San Gregorio Armeno’ che oggi vuole far arrivare il proprio malessere alle istituzioni regionali e nazionali. “La zona patrimonio dell’Unesco è è liti passo del tracollo definitivo – fa notare Casillo – Sui lastrico però non ci sono soltanto i quaranta artigiani dell’associazione, ma anclie il resto dei lavoratori del centro storico. Con i ristoratori vivevamo deìlo stesso pane: il turismo. Oggi il pane ci è negato “. Così gli artigiani hanno deciso di protestare. oggi alle 11 stazioneranno fuori alle proprie botteghe con saracinesche chiuse e chiavi in mano, mettendo in bella vista un cartello con la scritta “Ccdesi San Gregorio Armeno”. “Questo gesto – aggiunge Casillo – servirà a denunciare che la situazione ormai è gravissima. Purtroppo, se continuera così, molle botteghe saranno costrette a chiudere definitivamente, lasciando spazio ad altri tipi di attività ben distanti dall antica arte presepiale, ponendo così fine alla tradizionale unicità di San Gregorio Armeno, conosciuta in tulio il inondo come ¡a via dei presepi “. Mercoledì 30 marzo l’associazione si è giocala una prima carta con l’invio di una pec al presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca, al presidente della Camera Roberto Fico (“spero nel suo intervento da napoletano, oltre che da politico”, spiega Casillo), e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: finora zero risposte. ”Per questo motivo – rilanciano gli artigiani – mercoledì 14 alle ¡O una nostra delegazione sosterà davanti dalla sede della Regione Campania di via Santa Lucia con la speranza che il governatore De Luca la riceva affinchè si trovi ima valida soluzione che perme ila alle storiche botteghe di resistere”. Ma quali sono le proposte che gli artisti dei presepi metteranno sul piatto? ”Sgravi fiscali, sostegno economico delle spese vive di tutte le attività con un finanziamento in parte a fondo per duto e in parte a tasso agevolato, vaccino per tutti gli abitanti e i lavoratori de/ centro antico al fine di renderlo Covid-free in quanto mela turistica, così come è staio disposto per ¡e isole di Capri, ischio e Precida, organizzazione preventiva per accogliere turisti, sprona rido il governo centrale ad attuare norme nazionali per fur sì che il turismo possa ripartire in tutta sicurezza, così come stanno facendo già diversi paesi europei e non”. “Questi aiuti per la sopravvivenza minima delle storielle hot teglie fino a ottobre