Quattro italiani su cinque sogna di possedere una vigna e produrre il proprio vino. Un desiderio,registrato da un sondaggio online di Coldiretti e incoraggiato dalle positive performance commerciali delle aziende vinicole,
anche del biologico, registrate al Vinitaly sul mercato italiano ed estero, e da un mestiere e una cultura percepite sempre piu’come uno status symbol. Sulla scia, peraltro, di un numerocrescente di vip, dagli attori ai cantanti, dai politici ai giornalisti, dagli sportivi agli stilisti fino ai grandi imprenditori della moda e dell’agroalimentare che negli ultimianni hanno investito nel settore vinicolo ”per stare a contatto con la natura, esprimere creativita’, confrontarsi con nuovi stimoli e garantirsi in generale una piu’ elevata qualita’ della vita”, rileva Coldiretti. Del resto,ha sottolineato Federvini,gli eno-appassionati sembrano quanto mai sensibili alla greeneconomy dichiarandosi concretamente”disposti ad acquistare
prodotti green se di qualita”’.
La struttura produttiva italiana, quella dei professionisti e
addetti ai lavori conta 310 mila aziende agricole e quasi 46
mila aziende vinificatrici, ha precisato Ismea al Salone
internazionale del Vino di Veronafiere, ricordando che il 50%
circa della produzione afferisce al sistema cooperativo. Uno dei
colossi della cooperazione, Terre Cevico, “sta creando –
sottolinea il presidente Marco Nanetti – un circuito virtuoso
che da un lato incentiva il lavoro in vigna dall’altro fa
percepire il mestiere in chiave glamour con produzioni a misura
di un vasto pubblico, anche giovane”. Concretamente, precisa
Nanetti, “lavoriamo sulla sostenibilita’ economica nei fatti: per
far pagare 5 centesimi in piu’ l’uva vendemmiata abbiamo girato
un plusvalore di 6 milioni di euro nel 2017, sviluppando tra
Rimini e Imola nuove produzioni pop. E abbiamo messo in
etichetta Colle di Due Tigli particolari del mosaico romano
custodito al Museo di Sarsina per valorizzare una eccellenza del
territorio dove molti sognano di spostarsi per vivere i piccoli
lussi quotidiani della vita da viticoltore”.
Su questa linea, l’iniziativa annunciata al Vinitaly
dall’Associazione Italiana Sommelier che, per far toccare con
mano al grande pubblico il mondo di Bacco organizza sabato 21
aprile la ”Giornata nazionale della Cultura del vino e
dell’Olio” in collaborazione coi ministeri delle Politiche
agricole, Beni Culturali e Istruzione e ricerca. Mestieri di
moda come il vignaiolo e lo chef non si improvvisano, serve
formazione. Di questo ha parlato al Vinitaly Confagricoltura,
presentando una ricerca realizzata col proprio ente di
formazione Enapra ed Intesa Sanpaolo Formazione e con il
patrocinio di Foragri. ”I percorsi di formazione per l’elemento
umano – la risorsa piu’ preziosa per l’impresa, unitamente ad un
aggiornamento tecnologico in vigna e in cantina – possono
permettere di rispondere positivamente alle sfide competitive
anche ad aziende di dimensioni piu’ varie” sottolinea il
presidente della Fnp Vino di Confagricoltura, Federico