Maria Pia Daniele, autrice e regista, definita dal critico Rodolfo di Giammarco la Cassandra del nostro teatro, presenta la trilogia teatrale “Donne del sud” composta da tre capitoli: “Faide”, Il mio Giudice” e “Cattive madri” dove percorre donna-1la storia delle donne del sud in un arco temporale che va dai primi del ‘900 ai giorni nostri. L’ombelico della trilogia e’ il poema “Il mio giudice” che racconta la vera storia di Rita Atria, una ragazza nata in una famiglia mafiosa che ad 11 anni vede il padre mafioso morire assassinato da Cosa Nostra e a 17 assiste all’uccisione del fratello, mafioso anche lui. Alla fine, a seguito dell’uccisione del giudice Borsellino, che vedeva come nuovo “padre” e che alimentava in lei la speranza nella giustizia, soccombe alle leggi della violenza, rinuncia a vivere e si suicida a soli 17 anni. Nel dramma “Faide” invece, la lama avvelenata della faida diventera’ un suicidio dei sentimenti piu’ cari. Protagoniste sono
donne buone, che vivono sottomesse ad un’autorita’ maschile astratta, chiuse in uno spazio accessibile solo ai consanguinei, in un ambiente oppressivo e violento che stringe e sovrasta. La necessita’ di vendicare il sangue con il sangue coinvolge sempre nuove generazioni, senza apparente possibilita’ di scampo. “Cattive madri”, scritto per il teatro nel 1993, vede come protagonista Anna, una donna di mezza eta’ ancora piacente. L’azione si svolge in una grande citta’. Anna e’ una bizzarra popolana meridionale inurbata da tempo ma mai integratasi al nord; abbandonata dal marito, ha allevato la figlia Ivana secondo i dettami della societa’ dei consumi e ha intessuto una tela amorosa attorno al figlio maschio Guido, artista in cui lei deposita forti aspirazioni di riscatto, che vive con lei insieme
alla moglie e al figlio piccolo per ovviare alle difficolta’ economiche. Le divergenze tra le due donne, pero’, si faranno a
poco a poco incolmabili. “I testi della Trilogia – spiega l’autrice – rappresentano e vedono come protagonista la donna,
sia essa madre, moglie, sorella, perno della famiglia, regolatrice delle pulsioni del maschio e a lei attribuiscono,
nel bene e nel male, grande responsabilita'”. Il volume e’ edito da La Mongolfiera