Tornare a camminare senza quel dolore che per sei lunghi anni ha reso ogni gesto quotidiano quasi impossibile.
È questo il risultato straordinario del primo intervento di chirurgia robotica vertebrale realizzato con successo
all’Ospedale del mare dall’equipe coordinata dal dottor Giuseppe Catapano (direttore della U.O.C. di
Neurochirurgia) e dal dottor Ciro Fittipaldi (direttore della U.O.C. di Anestesia e Rianimazione) che – per la
prima volta – hanno potuto avvalersi di un avveniristico robot spinale. Un macchinario che ha arricchito una
dotazione tecnologica già all’avanguardia. Grazie ad un’operazione durata poco più di 3 ore, “Luca” (nome di
fantasia per tutelarne la privacy) ha ritrovato la sua indipendenza e ora potrà condurre una vita del tutto
normale. Inutili, per lui, tutti i principali trattamenti conservativi, anni di tentativi che non avevano prodotto
alcun beneficio. «L’intervento era oramai la sola opzione possibile», spiegano Catapano e Fittipaldi. «Questo
robot è in grado di interfacciarsi con l’O-ARM, un sofisticato sistema di acquisizione di immagini già attivo
da alcuni anni nella nostra sala operatoria, e con il neuronavigatore. I vantaggi di una tecnologia così avanzata
nel campo della chirurgia vertebrale sono innumerevoli – proseguono -. Prima di tutto, consente di effettuare
un meticoloso planning preoperatorio, durante il quale vengono valutate tutte le possibili variabili
dell’intervento. In questo modo è possibile arrivare al piano chirurgico definitivo senza dover affrontare
imprevisti dell’ultimo momento ad intervento in corso». La tecnologia robotica consente inoltre di ridurre la
durata dell’intervento e di utilizzare approcci chirurgici meno invasivi con enormi benefici sulla degenza postoperatoria
e, soprattutto, sul dolore post-chirurgico. «Anno dopo anno l’Ospedale del mare continua a crescere
e ad arricchirsi con tecnologie e professionalità all’avanguardia – sottolinea il direttore generale Ciro Verdoliva
-. L’obiettivo è quello di fare in modo che ogni presidio della nostra ASL abbia delle eccellenze e che nel
complesso l’offerta assistenziale sia sempre più efficace e completa». Per consentire l’impiego del robot e
portare a termine questo e i futuri interventi, tutto il personale della Neurochirurgia (medici, infermieri di sala
e tecnici di neuroradiologia) hanno dovuto completare un lungo periodo di formazione, culminato con un corso
intensivo effettuato in Belgio. In sala operatoria, oltre ai dottori Catapano e Fittipaldi, i neurochirurghi
Giuseppe Di Nuzzo e Roberto Granata, l’anestesista Daniele Sorrentino, gli infermieri Antonio Sommese,
Dario D’Andrea ed Ersilia Sorrentino e il tecnico di radiologia Gianluca Ilardo. A sole 48 ore dall’intervento
chirurgico “Luca” è stato dimesso ed è tornato a casa libero da quel dolore che per sei anni gli ha reso la vita
impossibile.