Oltre 730 malati, per lo piu’ oncologici, ogni anno scelgono di togliersi la vita. Un dato drammatico che equivale a ben due al giorno, anche se in circa un terzo dei casi, a gravare sulla loro condizione non e’ solo un male fisico, ma anche la vita-1depressione. E’ quanto emerge da una nota informativa dell’Istat del febbraio 2016, in cui si presenta, per la prima volta, un’analisi descrittiva dei decessi per suicidio con presenza di una malattia importante. L’analisi delle certificazioni di morte raccolte annualmente dall’Istat, documenta, “in una parte non trascurabile di casi, un cattivo stato fisico o psichico che potrebbe aver influenzato la scelta di suicidarsi”. Lo studio prende in esame tutti i casi di suicidio nel triennio 2011-2013, periodo in cui si sono registrati 12.877 suicidi (2.812 donne e 10.065 uomini). In 737 suicidi e’ certificata la presenza di malattie fisiche rilevanti, tra questi, 299 erano associati ad un tumore. Dei malati che hanno scelto di suicidarsi, 288 presentano anche una malattia mentale, principalmente depressione. Il 30% dei suicidi in presenza di malattie fisiche avviene in istituti di cura. La proporzione di suicidi con stati morbosi rilevanti e’ maggiore nelle aree del Nord e del Centro del Paese. “In Italia ogni anno si suicida una persona ogni 12 ore. Sono
dati sconvolgenti ma non inaspettati”, per Carlo Troilo, dirigente della associazione Luca Coscioni e autore del libro
“Liberi di morire”, in cui racconta la storia del fratello, suicidatosi nel 2004. “Simili, anche se l’Istat non se ne
occupa, – prosegue – sono i dati sui tentati suicidi. Per questo, avendo vissuto il dramma del suicidio di un fratello
malato terminale di leucemia, mi batto per la legalizzazione dell’eutanasia. Una battaglia in cui ho coinvolto i congiunti di tre ‘suicidi illustri’: Monicelli, Magri e Lizzani. Quanti di questi suicidi si potrebbero evitare con la ‘morte degna’