La tragedia  dell’isola il boato. Una colata di fango e massi enormi, dal peso di circa 15 tonnellate, rotolati giù dopo un boato che ha svegliato nel pieno della notte Casamicciola, travolgendo interi caseggiati. È un’isola vulcanica Ischia, ma anche stavolta non c’è stato bisogno di un’eruzione o un terremoto, è bastata una frana in piena notte per scatenare uno scenario che tanto assomiglia a una esplosione e di un vulcano. Il primo boato è stato udito dalla popolazione alle 3 della notte tra venerdì e sabato. Alcune persone erano già sveglie per il rumore dei tuoni, del vento e della pioggia battente, poi è completamente franato il costone della collina che sovrasta la cittadina. Nessuno ha avuto il tempo di fuggire. Quindici i dispersi, tredici ² feriti (uno in condizioni critiche, portato al Cardarelli in prognosi riservata), 130 gli sfollati ai quali è stata trovata una sistemazione in albergo, ma soprattutto c’è una prima vittima accertata: è Eleonora Sirabella, una donna di 31 anni, nata a Casamicciola. Ma la conta delle vittime e dei dispersi è una sorta di pallottoliere impazzito: ieri mattina il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha parlato di otto morti, ma nel corso della giornata di ieri il cadavere recuperato è stato soltanto uno. Poi il ministero dell’Interno e la Prefettura di Napoli hanno iniziato ad essere più guardinghi nelle comunicazioni (oggi alle 11 si riunirà il consiglio dei ministri per dichiarare lo stato di emergenza). La speranza è che qualcuno possa resistere in qualche camera d’aria ricavata dalle macerie, è una corsa contro il tempo che è durata tutta la notte e che andrà avanti per la giornata di oggi. Nelle abitazioni a ridosso della collina da dove è piombata la frana, ¡n via Celario, ancora ieri sera c’erano una decina di persone intrappolàtè senza acquane luce.  In poco più di due ore la furia della frana ha travolto tutto, alle 5 di ieri mattina c’erano già una decina di furgoni, auto e motorini che galleggiavano al porto di Casamicciola. La costa da azzurra si è colorata tra l’ocra e il marrone a causa dei detriti portati giù dalla montagna, I mezzi sono stati trascinati giù dalla potenza della natura che ha distrutto case, pali della luce e segnaletica stradale, poi finiti in acqua. Altre auto sono state trascinate contro case e negozi, I luoghi dell’epicentro della tragedia sono piazza Maio e piazza Bagni, gli stessi che nel 2017 furono investiti dalla furia del terremoto. Qui i caseggiati sono stati travolti e inghiottiti dalla frana.