Da stamattina riaprono gli ingressi a Pompei scavi e a Villa Regina di Boscoreale, la Campania prova a ripartire dal turismo dopo il lungo lockdown. E tornano a sorridere anche Ischia e la Costiera amalfitana, mentre Napoli resta ancora al palo con gran parte degli alberghi chiusi. Se arriveranno prenotazioni di garantire l’occupazione di un certo numero di camere riapriranno, tra i grandi alberghi tra il 18 e il 20 giugno l’Oriente, il Santa Lucia e il Renaissance Mediterraneo. Il Romeo ha aperto da qualche settimana, da marzo il Britannique Curio Hotel, l’Holiday non ha mai chiuso. Cominceranno invece a riaprire dal 16 giugno gli alberghi a quattro e cinque stelle di Capri. Cioè da quando dovrebbero registrarsi una maggiore presenza di stranieri sull’isola. Una buona notizia, dunque, per un settore che è tra i principali motori dell’economia regionale. Le note positive arrivano soprattutto dall’isola verde che, come ha dichiarato il presidente degli albergatori ischitani. Luca d’Ambra, «ha visto nello scorso weekend circa 6m¡ìa arrivi, ¡a riapertura ai numerosi aìberghi e ¡a ripresa deììe prenotazioni». Guardano all’apertura dei confini regionali ed europei le società armatoriali che stanno già lavorando all’incre mento delle corse di traghetti ed aliscafi a partire dal prossimo mese, mentre da fine giugno riprenderanno anche i servizi via mare di Alicost da Salerno per la Costiera Amalfitana e Capri e da luglio per il Cilento e Napoli. Porte spalancate anche per gli agriturismi che – rilevano Coldiretti e Terranostra- in pochi giorni stanno registrando un successo di prenotazioni con numerosi sold out in tutta la regione, dai Campi Flegrei al Vesuviano, dalla Costiera Sorrentina all’Amalfitana, dal Cilento alla Terra di Lavoro, dall’Appennino centrale tra Sannio e Irpinia al Mátese. Un appeal della vacanza in campagna spinto dalla percezione di minore incidenza del coronavirus nei territori rurali e dalla possibilità di trascorrere ore serene a contatto con la natura. Un risultato che – sottolineano i due organismi – dimostra il maggior livello di sicurezza nelle campagne dove si lavora spesso all’aria aperta ed è più facile mantenere le distanze grazie ai grandi spazi disponibili.