Ancora una volta il dato più impressionante resta il numero delle vittime: nelle ultime 24 ore sono state 522, ancora in crescita rispetto ai 507 decessi che erano stati registrati il giorno precedente. L’unico dato veramente positivo emerso ieri è stata la riduzione dei ricoveri dopo alcuni giorni in cui si era assistito ad un costante incremento. Ma a preoccupare è anche la risalita della curva dei positivi; ieri sono stati 17,246 i nuovi casi di Covid registrati in Italia su 160,585 tamponi eseguiti. Numeri che hanno fatto risalire il rapporto tra positivi e test processati di nuovo oltre la soglia di guardia del 10%, attestandosi precisamente al 10,7% in sensibile aumento rispetto all’8,9% di mercoledi. Due giorni fa, infatti, i casi erano stati 15.774 su 175.429 tamponi. In pratica siamo in una situazione di stallo «Un surplace sull’orlo di un precipizio», la definisce il fisico Enzo Marinari. dell’Università La Sapienza di Roma. Con i numeri di ieri il totale dei contagi è salito a 2.336.279. mentre i morti da inizio pandemia sono saliti a quota 80.848 i ricoveri. Dagli ospedali giungono notizie migliori di quelle di qualche giorno fa, ma che testimoniano comunque piccoli miglioramenti che risultano altalenanti a seconda dei giorni e non riescono a consolidarsi. Sono 2.557 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 22 in meno di mercoledì nel saldo tra entrate e uscite. Il totale degli ingressi giornalieri, secondo il bollettino del ministero della Salute, ieri è stalo però di 164. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 23.110, con un calo rispetto a mercoledì di 415 letti occupati. La Lombardia resta la prima regione per incremento di casi con 2.587 contagi. Seguono Veneto (+2.076), Sicilia (+1.867). Lazio (+1.816), Puglia (+1.524), Emilia Romagna (+1.515) e Campania (+1.294). Tuttavia, l’impressione è che le misure adottate durante le vacanze di Natale abbiamo almeno limitato il contagio, evitando una salita ancora maggiore della curva . Intanto uno studio britannico rivela che gli operatori sanitari che sono guariti dal Covid-19 sono ampiamente protetti contro il rischio di ammalarsi di nuovo per almeno 5 mesi. Anche se i ricercatori avvertono che alcune persone potrebbero ancora trasportare e trasmettere il virus. I ricercatori dello studio Siren della Public Health England hanno rilevato 44 potenziali reinfezioni su 6.614 partecipanti, che erano già risultati positivi agli anticorpi in un periodo di 5 mesi tra giugno e novembre 2020. Nel loro primo rapporto pubblicato, gli autori lianno affermato che questo rappresenta un tasso di protezione dell’83% dalla reinfezione. Ma hanno avvertito che, sebbene gli anticorpi possano conferire una certa protezione dall’ammalarsi di Covid-19, le prime prove della fase successiva dello studio suggeriscono che alcuni di questi individui portano alti livelli di virus e molto probabilmente potrebbero continuare a trasmetterlo ad altri.