Sono stati circa 300 mila i volontari che quest’autunno, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid,
hanno risposto all’invito di Legambiente a scendere tra le
strade, nei parchi, in spiaggia, lungo le sponde dei fiumi, nei
centri e nelle periferie di piccole e grandi citta’ in tutta
Italia, al richiamo dello slogan “fai l’attivita’ fisica che fa
bene a te, ma anche all’ambiente” e partecipando alla campagna
Puliamo il mondo 2020′.
Da Nord a Sud, afferma Legambiente, il coronavirus non ha
fermato i gesti di incivilta’ e incuria per il pianeta. Anzi. Ha
aggiunto “nuovi” rifiuti a quelli che gia’ inquinavano i
territori: prime fra tutti le mascherine, rinvenute a migliaia
tra parchi e litorali ancora una volta soffocati dalla plastica
e dall’usa e getta. Tra le tipologie di rifiuti ritrovati anche
mozziconi di sigaretta, sacchetti, contenitori per cibo e
bevande in plastica e in alluminio, rifiuti ingombranti
abbandonati indiscriminatamente nella natura come gli pneumatici
fuori uso. Una tendenza confermata anche dai numeri
dell’indagine Park Litter 2020 condotta in 73 parchi urbani da
Legambiente e su cui oggi l’associazione diffonde un focus
riguardante la tipologia dei rifiuti maggiormente trovati nelle
giornate del monitoraggio. Nel complesso sono 27.854 i rifiuti
raccolti e catalogati, circa quattro ogni metro quadrato, il 60%
dei quali in plastica e il 32% costituito da mozziconi di
sigaretta. Tra questi, a farla da padrone sono i prodotti “usa e
getta” e afferenti alla categoria “packaging”, che incidono
rispettivamente per il 29% e il 27% sul totale dei rifiuti
rinvenuti.
“La nostra storica campagna sui rifiuti conferiti
illegalmente da cittadini maleducati e non raccolti da
amministrazioni disattente, che alimentano il fenomeno del
marine litter, ha fatto emergere il problema di una nuova ondata
di rifiuti usa e getta, perche’ purtroppo si e’ diffusa la
sbagliata convinzione che il monouso riduca il rischio del
contagio da Covid”, spiega il presidente nazionale di
Legambiente, Stefano Ciafani. “Dopo un decennio di conquiste su
questo fronte, con le leggi sulle buste di plastica, i cotton
fioc e le microplastiche nei cosmetici, siamo tornati indietro.
Per recuperare il ritardo accumulato negli ultimi sei mesi della
pandemia, serve approvare il recepimento italiano della
direttiva europea sulla plastica monouso prima della scadenza
del luglio 2021 e, al piu’ presto – conclude – anche il disegno
di legge Salvamare ancora in discussione in Senato, approvato
dalla Camera ormai quasi un anno fa”.
La campagna prosegue con varie iniziative anche nel mese di
ottobre.