di Mimmo Falco

Tre diversi episodi si sono verificati nella giornata di sabato 23 maggio,che in qualche modo vedono protagonisti i giornalisti,andiamo ordine cronologico. Il primo episodio registrato, è quello della mancata conferenza stampa del Presidente della Giunta Regionale della Campania Vincenzo De Luca. Si è subito gridato alla mancata volontà politica di confrontarsi con i giornalisti.Nulla di tutto questo, lo posso testimoniare ero presente all’incontro in sala Giunta insieme ad altri autorevoli colleghi . Solo un banalissimo guasto tecnico ha impedito i collegamenti via web.Quindi nessuno attentato alla libertà di stampa,ne tanto meno la volontà di dare vita ad una forma etica del potere, come è stato scritto da qualche illustre politologo. Questo primo episodio che ho registrato ieri mattina, mi convince ancora di più come sia fondamentale per un giornalista verificare le fonti,capire cosa stia accadendo e poi esprimersi,Altrimenti corriamo il rischio di banalizzare ogni cosa . Il secondo episodio prende spunto dalle parole del collega Antonio D’Errico, giornalista di lungo corso che ieri ha pubblicato un post sul suo profilo per ricordare lo scomparso amico e collega Carmine Alboretti, Antonio D’Errico si dice ” disgustato” nei confronti di coloro che nel corso della vita terrena di Carmine non gli avevano risparmiato dispiaceri e cattiverie ed ora approfittavano anche della scomparsa per postare foto facendo finta di dispiacersi e piangere.Grazie Antonio D’Errico per avere espresso uno stato d’animo comune a molti di noi.Questo secondo episodio,mi porta ad avvalorare la mia convinzione che per essere giornalista ed amico, non si può prescindere dal rispetto, dalla considerazione e dall’umiltà di interpretare un qualsivoglia ruolo. La supponenza , il” io sono”, non lasceranno tracce nella storia della categoria.Il terzo episodio in ordine di tempo, viene da quanto sta emergendo dalle intercettazioni che vedono protagonisti alcuni magistrati e giornalisti, i primi a dare ordine i secondi ad eseguire. Uno scenario miserevole,fatto di piccole meschinità, d’interessi di bottega, un gioco sporco per fuorviare il discernimento dei lettori,condizionarne addirittura i comportamenti. Questi fatti gravi,purtroppo sono documentati, registrati in audio, non possono essere smentiti.portandomi alla convinzione che il giornalista dovrebbe avere come padroni la Libertà e la Verità.Riassumendo, tutti e tre gli episodi raccontati mettono in evidenza,per la loro singola particolarità tre aspetti fondamentali per la nostra professione, il primo evitare la superficialità, il secondo di essere onesti nei comportamenti e nei sentimenti. Il terzo di non piegare mai la schiena ai potenti di turno, soprattutto se questi possono decidere sulla libertà delle persone. E’ difficile!!! ma state certi che esistono ancora questi giornalisti. Mimmo Falco