Così il tecnico del Napoli Rino Gattuso commenta la terza sconfitta consecutiva della squadra azzurra. “Ho visto – spiega Gattuso con volto serio – una squadra che ha fatto il contrario di quanto avevamo preparato, ero convinto che  venisse fuori grande prestazione ma invece abbiamo sbagliato tutto, abbiamo giocato in modo elementare qualsiasi palla. La squadra non ha furore agonistico, non sviluppiamo neanche la bravura tecnica. Bisogna capire sulla direzione anche per questo andiamo in ritiro da stasera”. Gattuso parte da se stesso nel giudizio sulla situazione della squadra: “Il primo responsabile – dice – di queste prestazioni è l’allenatore, perché sceglie i giocatori, non mi piace parlare di chi manca o dell’atmosfera del San Paolo. Ma per uscire da questa situazione ci vogliono gli occhi della tigre, invece non abbiamo capito a cosa stiamo andando incontro. Ora voglio trovare una soluzione, non sono mica venuto qua per stare due mesi. Mi piacciono le sfide difficili, ci metto al faccia ma la squadra deve capire che stiamo rischiando. Dare i pungi sul tavolo non serve, dobbiamo farci un esame di coscienza, devo ascoltare e capire la soluzione migliore. Sui problemi di spogliatoio e di entusiasmo, o se qualcuno è ferito sulle multe o se non vuole rimanere qui lo vedremo dopo, ma ora dobbiamo ritrovarci”. “I ragazzi stanno dando grande disponibilità, in questi 19 giorni hanno capito che l’organizzazione e la compattezza sono fondamentali per fare risultati, che stanno arrivando”. Peppe Iachini esce invece con il sorriso dal San Paolo dopo il successo, il terzo in campionato oltre al passaggio del turno in Coppa Italia dal suo arrivo sulla panchina viola. “Stiamo lavorando – prosegue Iachini – per andare in area con più uomini, anche stasera lo abbiamo fatto ma possiamo migliorare ancora sull’ultimo passaggio e abbiamo potenzialità per fare un bel girone di ritorno”. Iachini ha sottolineato il talento di Vlaovic, Chiesa e degli altri giovani viola: “Ho tanti giovani ed è interessante lavorare ci loro, hanno tanti margini di miglioramento ma non dobbiamo pensare di essere degli scienziati, dei fenomeni, altrimento non abbiamo capito nulla”.