La voglia di far funzionare il Napoli come lo scorso anno, lottando ancora per lo scudetto e puntando insieme in alto, alla Champions. E’ questa la missione che accomuna il nuovo tecnico del Napoli, Rudi Garcia e il presidente De Laurentiis. Un legame forte, come emerge dalla presentazione del francese nel salone del Museo di Capodimonte, con il parco invaso da centinaia di tifosi azzurri cui Garcia manda un messaggio breve ma chiaro: “sulle ambizioni del Napoli dico che se inizio una competizione gioco per vincerla”. Una risposta netta allo striscione con cui la citta’ ha dato il suo primo abbraccio al tecnico: “Benvenuto in vetta, monsieur, difendiamola”. Un appello a cui Garcia e De Laurentiis hanno subito risposto uscendo dal Museo e immergendosi nella folla dei tifosi in un gesto di unita’ .
Il patron azzurro si gode anche i cori “Aurelio, Aurelio”,
oltre ai “Rudi, Rudi”, e non teme di puntare ancora piu’ in alto,
parlando di “arrivare in finale e giocarcela”, dice De
Laurentiis. Garcia lo ascolta e non teme: “Il presidente –
spiega l’allenatore – ha messo una barra molto alta in Champions
League, ci sono tanti club che hanno messo tanti soldi per
vincere la Champions, ma io so sognare e il sogno e’ vincere
trofei, sono qui per questo. Mi dara’ un Napoli e io ci lavorero’
sapendo che le mie squadre attaccano, fanno gol, hanno possesso
palla e lavorano duramente. Ora come primo passo conoscero’ i
miei e ci prepariamo per partire a bomba”.
Si comincia con le visite a Castel Volturno dal 10 luglio,
poi si va a Dimaro per cominciare da zero, anzi no, per
continuare con una mano diversa: “Io non vengo – dice Garcia – a
rivoluzionare tutto. Se la rosa assomiglia a quella di
quest’anno continuiamo cosi’ ma mettero’ il mio tocco. Possiamo
partire dal 4-3-3 che ho messo in campo al Lille e alla Roma, ma
poi la carriera mi ha visto a Marsiglia e al Lione in cui ho
usato anche altri moduli. Oggi il 4-3.3 va come i guanti al
Napoli, ma i calciatori devono avere una cultura tattica
importante anche per sorprendere gli avversari”.
Spalletti aveva costruito un legame fortissimo nello
spogliatoio, Garcia anche lo vuole e comincera’ a farlo insieme
ad Anguissa che fece esordire al Marsiglia: “E’ il mio petit –
dice – anche se ora e’ una montagna, sono contento di ritrovarlo,
ha fatto salti di qualita’ negli anni e sa che sono molto
esigente. La squadra di 25 calciatori e’ da equilibrare al meglio
e sfruttarla, con 5 cambi a match. Abbiamo le star e i giovani,
un centrocampo che per me e’ fondamentale, con Lobotka che e’ un
campione, ma tutta la squadra deve avere valori, umilta’ e
sudore. Lo scudetto sul petto da’ piu’ benzina, ma chi ha vinto
deve anche trovare nuove motivazioni, lo faremo con grinta”.
De Laurentiis ascolta il suo nuovo tecnico e parla del nuovo
Napoli da tenersi stretto, sapendo che Kim andra’ via ma volendo
tenersi Osimhen: “Abbiamo parlato con il suo team di manager –
spiega il patron sul capocannoniere – e siamo pronti ad
allungare di altri due anni il contratto. Poi se per Osimhen
arrivasse un’offerta irrinunciabile per la salute del Napoli,
valuteremo. La scelta di Garcia? Ho visto le partite delle sue
squadre, giocava con successo con il 4-3-3 e per me era
fondamentale mantenere l’assetto dei calciatori che abbiamo.
Rudi e’ arrivato due volte secondo con la Roma e nel primo anno
aveva iniziato con 10 vittorie consecutive: ho pensato che
facesse al caso nostro. Poi ho visto anche che con il Lione ha
sfiorato qualcosa di importante in Champions League e sapete
quanto ci tengo alla competizione europea”.
La voglia e’ vincere, la citta’ aspetta.