Cresce, forse anche in vista delle feste natalizie, l’interesse degli italiani nei confronti della vaccinazione anti Covid. Sotto l’albero anche quest’anno conviveranno il virus evoluto della pandemia e quello stagionale dell’influenza e per entrambi i casi sono in crescita. Chi si ammala di Covid, del resto, in oltre 4 casi su 5, ha contratto il virus attraverso il contatto prolungato (piu’ di un’ora) con una persona positiva. Inoltre, nel 40% dei casi i contagi avvengono in famiglia, secondo uno studio coordinato dall’University of Oxford e pubblicato su Nature. Al 21 dicembre le dosi somministrate sono state in tutto un milione e 721.365, riferisce la dashboard sul sito del ministero della Salute. Dal 15 al 21 dicembre sono state infatti eseguite 232.803 vaccinazioni, con una forte crescita rispetto alla settimana precedente quando se ne contavano 186.083. E fra le regioni piu’ impegnate c’e’ in testa la Lombardia con 481mila dosi somministrate, la Toscana con 234mila e l’Emilia Romagna a quota 241mila. Indietro il Sud dove il valore migliore e’ registrato in
Puglia con oltre 82 mila dosi somministrate.
Crescono anche i casi di Covid-19. Nell’ultima settimana sono
stati 60.556 gli italiani colpiti dall’infezione, con
un’incidenza di 103 casi ogni 100 mila abitanti, in crescita di
quasi il 10% rispetto alla settimana precedente, quando si
attestava a 94 casi ogni 100 mila. E contemporaneamente sale
anche l’indice di trasmissibilita’ (Rt) passato da 0,80 della
scorsa settimana a 0,96 di quella attuale, rimanendo comunque
sotto la soglie epidemica, secondo l’ultimo monitoraggio del
ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanita’ . Dal
rapporto intanto non emergono elementi di preoccupazione per
quanto riguarda i ricoveri: e’ stabile il tasso di occupazione
dei posti letto in area medica (11,8% rispetto all’11,9 della
settimana precedente), mentre cresce leggermente l’occupazione
dei posti letto in terapia intensiva (al 3,1% rispetto al 2,7%).
Tra le varianti e’ in forte crescita JN.1, designata come
variante di interesse dall’Oms nei giorni scorsi.
“I dati confermano una sostanziale stabilizzazione della curva
epidemica e che, soprattutto nelle Regioni che hanno promosso
maggiormente la campagna di vaccinazione e di protezione dei
fragili, l’andamento e’ in diminuzione” spiega il direttore
generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute,
Francesco Vaia. Anche il matematico Giovanni Sebastiani
dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’ del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, rileva segnali incoraggianti
in diverse regioni in cui la crescita dei ricoveri ordinari e in
quelli di terapia intensiva si e’ interrotta ed e’ in stasi o in
decrescita.
Le Regioni nel frattempo stanno andando avanti con Open Day
per dare una spinta ulteriore alla campagna vaccinale. Fra
questi domani a Roma, il 27 in Umbria, il 29 dicembre in
Trentino, il 4 gennaio in Sardegna.
Intanto continua a salire la curva dell’influenza. A pochi
giorni dalle feste che vedranno le grandi e tradizionali
riunioni familiari con un rischio maggiore di contagio, la
stagione influenzale ha subito un’accelerazione: nell’ultima
settimana 883 mila italiani sono stati messi a letto da virus
respiratori, il 25% in piu’ rispetto alla scorsa settimana,
quando erano stati 702 mila. Tra i virus, cresce il ruolo di
quelli influenzali che oggi sono responsabili del 22% delle
infezioni. “Questo conferma l’importanza della vaccinazione di
anziani, persone con malattie croniche o comunque fragili, i piu’
esposti a conseguenze gravi di malattia. Raccomandiamo prudenza
quando si incontrano persone anziane o con fragilita’ nei luoghi
chiusi. Chi ha sintomi respiratori, come raffreddore e tosse, e’
opportuno non esponga gli altri al contagio”, spiega Anna Teresa
Palamara, a capo del dipartimento Malattie Infettive dell’Iss