Adenovirus, in particolare quello del sottotipo 41-F, e SarsCoV2: sono questi i due virus principali sospettati di essere all’origine delle epatiti anomale che
finora hanno provocato piu’ di 300 casi nei bambini in almeno 20
Paesi e richiesto il trapianto di fegato in oltre 20 casi; in
Italia al 28 aprile le diagnosi erano 20, con un caso di
trapianto. Riuscire a scoprire le cause delle epatiti anomale e’
un rompicapo, considerando che in nessuno dei casi sono
coinvolti i virus noti per provocare le epatiti. Gli unici
attori finora riconosciuti sulla scena sono l’adenovirus, che
circola molto nei bambini, e il virus SarsCoV2 responsabile
della pandemia di Covid-19, ma sul modo in cui possano causare
le epatiti si sono formulate decine di ipotesi e altre chiamano
in causa altri possibili attori, come nuovi virus o
l’esposizione a sostanze nocive. Fuori discussione e’ l’ipotesi
che sia una conseguenza dei vaccini anti Covid-19, anche perche’
la maggior parte dei bambini colpiti dalle epatiti non hanno
ancora l’eta’ per essere vaccinati.
La rivista The Lancet Infectious Diseases le riassume in un
quadro completo, ma senza risposta, come e’ ancora senza risposta
l’ipotesi che i due virus agiscano in tandem. Quest’ultima
comincia a sembrare vincente ad alcuni, fra i quali Giuseppe
Remuzzi, direttore dell’Istituto ‘Mario Negri’: “alla base c’e’
la possibilita’ che nei bambini che hanno avuto l’infezione da
SarsCoV2, questo virus possa essersi nascosto e annidato”.
L’intestino potrebbe essere il nascondiglio piu’ probabile e
da li’ il virus rilascerebbe in modo costante le sue proteine,
che insieme comincerebbero ad agire come un super-antigene,
ossia come un unico agente capace di stimolare la reazione del
sistema immunitario. In particolare, verrebbero attivate le
cellule T, che si solito sferrano il loro attacco contro un
bersaglio preciso; tuttavia, il super-antigene riesce a deviarle
e alla fine le cellule immunitarie cominciano a liberare una
grandissima quantita’ di citochine, ossia delle sostanze
responsabili delle infiammazioni. Il meccanismo e’ lo stesso che
provoca la cosiddetta tempesta di citochine e che nei bambini
scatena la malattia multisistemica. Questo processo puo’ avvenire
anche quando un bambino che ha avuto l’infezione da SarsCoV2
viene a contatto con l’adenovirus.
Secondo Remuzzi “sarebbe l’ipotesi piu’ convincente” perche’
riesce a dare una collocazione a tutti i fattori finora
osservati nelle epatiti anomale, ossia “il fatto che la maggior
parte dei bambini ha l’adenovirus, che l’adenovirus sta
circolando contemporaneamente al SarsCov2, che non siano
coinvolti i virus delle epatiti noti e che sia chiara origine
virale dei casi”.
Per avere la risposta, prosegue, si dovrebbe “analizzare il
siero dei bambini che hanno avuto le epatiti anomale per capire
quanti sono stati sposti al virus SarCov2 e, per capire se
potrebbero avere ancora una riserva, bisognerebbe analizzare la
presenza del virus nelle feci. Da solo – conclude -l’adenovirus
41-F non e’ in grado di dare la malattia”.