Gli studi dei medici di famiglia in questi giorni sono affollati: tanti casi di raffreddamento, molti malanni da virus parainfluenzali e l’influenza vera e propria che, pur non essendo ancora in fase epidemica, corre. C’e’ un ritardo nella consegna dei dati che porta ad avere una visione parziale dell’andamento, ma la previsione dei medici di famiglia e’ che l’influenza potrebbe diventare prevalente gia’ fra un paio di settimane. Su un altro virus oggetto di attenzioni, quello del Covid, invece, a preoccupare e’ il tracciamento dei casi che stenta. “I dati veri, quelli relativi a chi ha la malattia, sono difficili da ottenere – spiega infatti il presidente Simg, Societa’ italiana di medicina generale e delle cure primarie, Claudio Cricelli – . La maggior parte delle persone non si sottopone ad un tampone diagnostico, complice anche il fatto che spesso i sintomi del Covid sono abbastanza blandi, leggeri. Vediamo pero’ come vi sia un aumento, e questo ce lo aspettavamo, perche’ come tutte le malattie respiratorie, quando arriva la stagione invernale e quando soprattutto si sta di piu’ in ambienti chiusi la trasmissione del virus e’ piu’ facile”. In attesa dell’arrivo dei primi veri e propri freddi, intanto, e’ corsa alle vaccinazioni per fragili, anziani, categorie a rischio, per le quali l’immunizzazione dall’influenza come quella anti-Covid e’ fortemente raccomandata.
Ma gli ultimi dati del ministero della Salute parlano di
coperture ancora troppo basse per il Covid (poco piu’ del 3%
degli over-60) complice il mancato utilizzo in molte regioni del
canale delle farmacie. Protagonisti anche per i vaccini
antinfluenzali sono gli studi dei medici di famiglia, che hanno
in carico le vaccinazioni nel 90-95% dei casi. L’influenza come
somministrazioni dai medici di famiglia ” e’ a buon punto –
specifica infatti Cricelli – E coloro che tradizionalmente si
immunizzano, quindi gli ultra sessantenni, le persone con
patologie, i grandi anziani, le persone vulnerabili, hanno gia’
fatto il vaccino. Ormai ci sono tutti gli appuntamenti pieni
fino ai primi di dicembre. Il grosso della vaccinazione viene
effettuata proprio fino a quelle date, quindi al massimo fra una
decina di giorni noi medici di famiglia avremo fatto la maggior
parte dei vaccini”. “C’e’ ormai una tradizione – aggiunge – per
cui anche se non riusciamo a raggiungere gli obiettivi ideali
che sono quelli di avere 12-13 milioni di vaccini, una larga
parte della popolazione che ne ha diritto viene vaccinata ed e’
abituata a fare il vaccino. Soprattutto gli anziani sono ben
abituati a questo. Ne stiamo vaccinando tantissimi”. In molte
Regioni, inoltre, poiche’ coloro che a cui e’ raccomandato di
vaccinarsi contro il Covid appartengono grossomodo alla stessa
categoria di chi ha la raccomandazione per il vaccino
antinfluenzale, viene effettuata la doppia vaccinazione nella
stessa seduta. Con una buona risposta da parte dei pazienti.
“Questa ormai e’ una procedura consolidata” sottolinea Cricelli,
che invita chi non si e’ ancora vaccinato a farlo, meglio se in
tempi stretti. “La protezione contro l’influenza – sottolinea
infatti il presidente Simg – avviene dopo 10-15 giorni dalla
somministrazione del vaccino. Quindi prima ci si vaccina, meglio
e’ . Chi si vaccina in questo momento sara’ protetto ai primi di
dicembre, quindi il consiglio e’ anticipare la vaccinazione e non
aspettare l’ultimo momento. Ma comunque, anche se ci si ricorda
tardi, vale la pena di farlo lo stesso. I vaccini ci sono, ce ne
sono in quantita’ sufficienti a coprire tutto il fabbisogno e la
richiesta”. Per l’influenza, l’Osservatorio influenza
specifica poi, che sono due i vaccini su misura raccomandati
agli over 65.