Ritorno all’eleganza, quella dell’alta sartoria, del fatto a mano. Dolce & Gabbana accende una lampadina sul mondo della moda femminile e la illumina guardando alla propria tradizione sartoriale, al valore del fatto a mano. L’ispirazione? Le dive di Cinecittà, le donne del Botticelli, le opere di Leonardo, Michelangelo e Piero della Francesca. La bellezza dell’arte italiana incontra la qualità della tradizione sartoriale. Perché in fondo il pensiero ricorda quello che scrisse Fedor Dostoevskij, “la bellezza salverà il mondo”. Così nella collezione per l’autunno-inverno 2019/20 è tutto perfetto, cucito, tagliato e ricamato ad arte, dalle mani esperte delle sarte dell’azienda. L’idea è quella di “scoprire l’eleganza di oggi. Ci sono tutti tessuti nuovi, proporzioni nuove”, spiega Stefano Gabbana. “Eleganza e fatto a mano” sono le parole d’ordine per il prossimo inverno. Come per la collezione maschile, quella femminile viene introdotta da un presentatore, ed è divisa in gruppi. Si parte con una prima sezione che ha come ispirazione la sartoria maschile, tra completi doppio petto e smoking. Sofisticata in bianco e nero, la donna di Dolce & Gabbana sceglie il tuxedo con i pantaloni a sigaretta e lo abbina alla mantella (ma gioca con gli accessori, scintillanti, come le scarpe). Poi un gruppo di raffinati capi
da notte, con vestaglie di chiffon e sottovesti con pizzo e
dettagli in marabù. Ecco il terzo gruppo dedicato al tema dei
fiori. Un tripudio di peonie, rose e altri fiori plastificati
scende sui capi, applicati in decalcomania: sono abiti iper
femminili in rafia, organza e chiffon. Un gruppo ancora esplora
i capi iconici del Dna dell’azienda, con tailleur iper femminili
(in spigati, pois o tweed luccicanti), abiti a matita e i
cappotti iconici della maison, lunghi e avvolgenti. Tornano le
spalline nelle camicie, per sottolineare la silhouette dalla
vita stretta e spalle larghe. Ma ecco anche il broccato, caro
alla maison, simbolo di una donna sofisticata. Qui è usato per
il completo giacca-pantalone e proposto anche nella versione con
tocchi di lurex per dare luce o ricamato ad arte con una pioggia
di cristalli. Ma il sogno dell’eleganza continua: c’è anche una
parte per la sposa, l’abito principesco in pizzo lungo fino ai
piedi, quello corto ricamato e quello con strascico. Poi le
paillettes, tutto deve brillare. La gonna a matita, i cappotti,
i pantaloni, grazie alle pagliette di luce ricamate a mano e con
minuziosa attenzione inserite sui capi. Piovono paillettes sul
broccato, ma anche sui tessuti a quadri. Infine il nero Sicilia,
altro simbolo della maison. Amato per enfatizzare il taglio
perfetto degli abiti. E’ sensuale e drammatico, ma anche
erotico. Completi e abiti (anche quello con la gonna di tulle)
in total black esaltano la capacità sartoriale, per una eleganza
senza tempo. Il tocco in più è sulla testa, con cappellini
vintage customizzati ad arte, acconciature con i fiori, mollette
di cristalli e cerchietti con maxi fiocchi dorati o farfalle. E’
insomma un ritorno alla vera eleganza, tradotta in moda grazie
all’estrema capacità sartoriale dell’azienda. Perché in fondo
forse la cosa bella di vivere nell’era digitale, è tornare a
fare le cose fatte a mano.