Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, questa mattina in un post su facebook ha scritto: “Sono troppo indignato in questi giorni. Non riesco a trovare pace per questa ulteriore ingiustizia che si è abbattuta come una pietra istituzionale sulla nostra città.

Ho ereditato sette anni fa una città sostanzialmente in dissesto: senza soldi, sommersa da debiti, invasa dai rifiuti, profondamente depressa, travolta dalla questione morale e dall’intreccio tra affari, politica e camorra. Ci siamo caricati una croce quasi impossibile da sopportare. Tra le infinite cose che abbiamo dovuto affrontare abbiamo lavorato tantissimo sulla finanza locale, sui conti, sui bilanci. Più superavamo ostacoli e più ce li mettevano. Come un videogioco istituzionale crudele. Per far male a noi, alla città, ai suoi abitanti. Per farci andare in dissesto, senza avere il coraggio di ammetterlo”. “Hanno cambiato leggi mutando le carte in tavola – ha attaccato de Magistris – hanno tagliato trasferimenti, messo gabbie normative e finanziarie, ci hanno impedito di assumere, di investire, di amministrare. Non abbiamo mai mollato, perché amiamo Napoli e sappiamo di essere dalla parte della Giustizia e della legalità costituzionale. Abbiamo eliminato consulenze esterne, tutti gli sprechi, le spese inutili. E quando ormai non sanno più come diavolo fare per fermare la rivoluzione napoletana, sapendo che finalmente possiamo accelerare avendo risanato i conti, ti fanno cadere addosso due meteoriti istituzionali”.