I cittadini campani possono stare tranquilli: non c’e’ e non ci sara’ mai nessun vuoto di potere. Tutto procede regolarmente e come previsto dalla legge”. Vincenzo De Luca, neogovernatore della Regione Campania, tira dritto per de luca 1la sua strada. All’indomani della proclamazione ufficiale della sua elezione – momento che secondo Fi e M5s dovrebbe far scattare la sospensione immediata ai sensi della legge Severino – De Luca ricorda di “essere al lavoro per risolvere i problemi della Campania” e che il suo insediamento in carica avverra’ subito dopo la proclamazione del nuovo Consiglio regionale. Il presidente, insomma, insiste con la linea piu’ volte ribadita nelle ultime settimane: nessun timore per l’eventuale sospensione, che comunque potrebbe scattare solo dopo il suo insediamento e, quindi, dopo la nomina della Giunta con un vicepresidente in grado di fare da facente funzioni. Le opposizioni pero’ attaccano: ieri Forza Italia ha chiesto a Renzi una sospensione immediata di De Luca, oggi fanno altrettanto i gruppi parlamentari dei Cinque stelle che inviano al premier una diffida. Se De Luca non verra’ sospeso subito, argomentano i capigruppo Businarolo e Marton, si manifestera’ un conflitto di interessi per Renzi, in quanto presidente del Consiglio e segretario del Pd. Da questo aspetto della questione si tira fuori l’Autorita’ anticorruzione, alla quale pure il M5s aveva posto il problema del conflitto di interessi: in una delibera firmata dal presidente Raffaele Cantone si afferma che la competenza su questa ipotesi sarebbe semmai solo dell’Antitrust. Ironico come sempre il commento di De Luca: “”La campagna elettorale e’ finita. C’e’ chi pensa a timbri, ricorsi, carte bollate. Noi pensiamo ai cittadini. Noi siamo al lavoro”. Quanto alla polemica dei Cinque stelle sulla riforma della Pubblica amministrazione, che a loro avviso potrebbe essere usata come cavallo di Troia per una norma a favore del governatore campano, il ministro Madia taglia corto: “Per evitare strumentalizzazioni sono pronta allo stralcio” delle previsioni contenute nella riforma che aprono a una revisione del decreto legislativo in materia di inconferibilita’ e incompatibilita’ negli incarichi. Occhi puntati, intanto, sull’altro fronte politico che tocca la legge Severino. Il tribunale civile ha discusso i ricorsi sulla sospensione del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, tornata in ballo dopo la sentenza della Cassazione che ha spostato la competenza dal Tar – che aveva rimesso in carica il primo cittadino – alla giustizia ordinaria. I giudici della prima sezione si sono riservati di decidere: de Magistris rischia di tornare a fare il ‘sindaco di strada’ e di dover affidare il municipio al suo vice, carica al momento vacante, anche se in queste ore ribadisce di ritenere “ineccepibile” il suo ricorso che dunque “non potra’ non essere accolto”. La decisione sara’, in ogni caso, anche una cartina di tornasole in vista di un futuro pronunciamento della giustizia civile anche sul caso De Luca.

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