Nel giorno in cui Vincenzo De Luca parla con gli studenti di “democrazia a rischio”, il Tar da’ ragione al governatore sul Fondo coesione e sviluppo, una delle questioni al centro della manifestazione di Roma. Il tribunale amministrativo ha infatti accolto il ricorso della Regione contro il ministero per le Politiche di Coesione, dando al Dipartimento per la Coesione 45 giorni di tempo: un termine “preciso e inderogabile” entro cui definire l’istruttoria e predisporre lo schema di accordo da sottoscrivere con la Regione Campania, “riservandosi la nomina di un commissario ad acta nell’ipotesi di elusione del termine stabilito”. Da un anno e mezzo “la Regione – si legge in una nota dell’ente – ha risposto a tutte le richieste del ministero, ma senza esiti positivi. L’attuale pronuncia del Tar pone un punto fermo rispetto a una procedura che non si puo’ tenere bloccata a tempo indeterminato. E’ un modo per salvaguardare 12mila posti nel comparto della cultura e dello spettacolo e per consentire di creare posti di lavoro senza ulteriori perdite di tempo”. Intanto, De Luca torna a picconare il governo evocando il rischio democrazia nel Paese dopo la manifestazione di venerdi’
davanti a Palazzo Chigi. “Siamo in un Paese – dice il governatore ai giovani studenti di un liceo salernitano
nell’ambito di un incontro sulla Costituzione – nel quale la
liberta’ costa. Senza uomini e donne libere, la democrazia non
vive. Oggi noi stiamo entrando in un clima di indifferenza;
davvero e’ a rischio la democrazia. State attenti”.
Il governatore sottolinea la necessita’ di “difendere la
democrazia e fare in modo che il Sud non sia tradito dal contro
Risorgimento che e’ in atto nel nostro Paese”. E spiega: “Ci sono
tanti modi per svuotare la democrazia. La democrazia puo’ anche
morire per sfinimento, per indifferenza dei cittadini”. “Oggi
del vostro futuro non parla nessuno in Italia – il monito di De
Luca ai ragazzi – tranne qualcuno che, come me, continua a
combattere, non per se’ , in quanto la mia vita e’ vissuta, ma per
voi, per il vostro futuro. E quando combattiamo dobbiamo subire
questa valanga di banalita’ , di stupidaggini, di idiozie. Viviamo
di banalita’ e di tweet”. “Quando le istituzioni democratiche
diventano un muro di gomma, o peggio, un luogo di
discriminazione, devi combattere, devi farti sentire, devi
scendere in piazza”, dice ancora De Luca, aggiungendo che “la
Campania non piega la testa. Quando hai le istituzioni che
dormono, o tentano di ricattarti, si deve combattere”.
L’ultimo affondo di De Luca non passa inosservato. Dalla
maggioranza replica il capogruppo di Fi al Senato Maurizio
Gasparri: “Credo che De Luca abbia bisogno di due cose urgenti.
In primo luogo – spiega – una visita medica che ne accerti le
difficili condizioni psichiche, che forse gli potranno
risparmiare conseguenze penali per le sue parole, ma potrebbero
comportare la sospensione del suo incarico che non e’ palesemente
in condizioni di svolgere, visto lo stato in cui si trova. La
seconda e’ una bella manifestazione degli esponenti delle aree
interne della Campania e soprattutto della provincia di Salerno,
che sono state abbandonate da De Luca, devastatore del
Mezzogiorno”. Sempre da Forza Italia si leva la voce di Giorgio
Mule’ : “Quello che abbiamo visto dal governatore De Luca – dice
il vicepresidente della Camera – ormai assomiglia a un fumetto”.