Aurelio De Laurentiis ha abbandonato l’idea di costruire un nuovo stadio in un’altra zona di Napoli e provincia. Il Napoli rimarrà al San Paolo: “Non è lo stadio che vorrei – ha annunciato oggi il patron – e quando dico vado altrove, intendo dire che ci metto 2 secondi a comprare i terreni e a fare uno stadio in 18 mesi, poi mi rendo conto che il San Paolo è lo stadio di Maradona che costituisce l’unica parte importante di un passato calcistico napoletano e non vorrei dimenticarlo”.
La memoria del Napoli di Maradona e l’amore dei tifosi per lo stadio in mezzo alla città hanno vinto e ora il patron
azzurro torna in campo per il San Paolo, lanciando un allarme sicurezza: “Dal 1990 – spiega De Laurentiis a margine di un convegno a Napoli – allo Stadio San Paolo non è stato fatto nulla. Noi ci troviamo con uno stadio con una sovrastruttura brutta dal punto di vista estetico ma anche traballante. Un milione di viti mai registrate”. Il riferimento è alla copertura dello stadio, costruita per i Mondiali di Italia ’90 e già criticata in passato per le perdite d’acqua quando piove. A De Laurentiis ha però replicato Ciro Borriello, l’assessore  comunale agli impianti sportivi: “Conosciamo la situazione – ha detto Borriello – e anche per questo abbiamo elaborato il progetto di riqualificazione del tetto che prevede la verifica delle bullonature. Il lavoro partirà dopo le Universiadi e ci sono già appostate ricorse per 500.000 euro”. Nonostante le frecciate al Comune (e gli elogi alla Regione Campania per aver stanziato i 15 milioni per i nuovi seggiolini), continua la manovra di riavvicinamento tra l’amministrazione cittadina e il club azzurro, anche se De Laurentiis ricorda la questione della mancata firma della nuova convenzione: “Il Comune – dice – mi chiede 1 milione e 800mila all’anno e io non ho firmato la convenzione e sono andato a domanda individuale. Non ho firmato perché non mi sono stati restituiti i soldi dei tornelli”. Torna di moda però una riqualificazione futuribile del San Paolo, con il presidente azzurro che rilancia possibili attività ricreative extra calcistiche nello stadio e Borriello che apre: “Ci sono spazi inutilizzati – dice a Radio Kiss Kiss – al San Paolo che potrebbero essere riconvertiti con il Museo dello Sport, una sala cinematografica”.
Gli azzurri, quindi, resteranno a Fuorigrotta, dove domenica arriva il Chievo. Domani alla ripresa degli allenamenti
Ancelotti ritrova molti nazionali. Attesa anche per Koulibaly, che è tra i 5 candidati al Pallone d’Oro africano.