Spegnere il telefonino mentre si dorme, non metterlo sul tavolo quando si pranza o cena, lasciarlo mezza giornata a casa quando si va in spiaggia e sostituirlo sul comodino con una sveglia tradizionale. Sono alcune piccole accortezze spiaggia-1che possono aiutare i nuovi “schiavi” della tecnologia a liberarsi della dipendenza da smartphone almeno in vacanza. A suggerirle e’ Bernardo Carpiniello, direttore della Clinica psichiatrica dell’Universita’ di Cagliari e presidente della Societa’ italiana di psichiatria, che invita a non sottovalutare le spie di una dipendenza che facilmente puo’
trasformarsi in patologia vera e propria. Per “disintossicarsi” da e-mail, social e chat, spiega Carpiniello all’ANSA, prima di tutto “serve una forte motivazione”, che “deve nascere dalla consapevolezza di quanto tempo trascorriamo sui telefonini” e che invece puo’ essere impiegato in “alternative altrettanto gratificanti”, come l’aperitivo al bar con gli amici, un paio d’ore in palestra o una mattinata in spiaggia. Piu’ che app “detox”, che sono un “paradosso” per l’esperto, o le cliniche per la “disintossicazione digitale”, che sono un’alternativa “da ricchi”, la cosa migliore in generale e’ “non avere sott’occhio il cellulare”. Quindi “no” a privazioni drastiche e “si'” a qualche piccola regola di utilizzo quotidiano, ad esempio al darsi degli orari in cui concedersi momenti “social”, chat e di controllo del telefono.