Dopo 7 mesi di vuoto, di luci spente e tavoli sparecchiati, anche gli ultimi bare ristoranti possono ripartire. Sono quelli che non hanno a disposizione uno spazio esterno e non erano in condizione di ricavarne uno in queste settimane di frenetica corsa ai dehors. Secondo una recente stima della Pipe-Confcommercio sono circa 11 Smila, più del 40% del totale dei pubblici esercizi. Nel frattempo c’è chi non ha retto: a causa di lockdowne zone rosse o arancioni hanno chiuso più di 40mila attività, tra lo scorso anno e primi cinque mesi del 2021. Il numero lo fornisce Roberto Calugi, direttore generale Fipe-Confcommercio, che sottolinea anche il calo di fatturato: «Se nel 2019 era di 90 miliardi di eu- 1 1 ro, nel 2020 ne abbiamo persi 40 e nel 2021 siamo già a 20 miliardi in meno, per un totale di 60 miliardi bruciati». E la strada de la ripartenza è in salita, perché il Covid ha stravolto le vite e ridisegnato i mestieri: «Dobbiamo fare i conti con una drammatica mancanza di personale, si fa una fatica incredibile a trovare qualcuno disposto a lavorare, sia in cucina sia in sala – spiega Calugi- molti hanno cambiato settore». Ora si spera nell’estate, nel ritorno dei turisti, italiani e stranieri, che potrebbero arrivare aspendere atavola 30 miliardi di euro, secondo un’analisi della Coldiretti. Per incoraggiare la ripresa, sono state anche allentate le misure anti-Covid, con l’addio al coprifuoco e nessun numero massimo di persone previsto pero ogni tavola. Quali sono le disposizioni per i ristoratori? Devono definire il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e, soprattutto, al chiuso), in base ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria. Viene raccomandato di rende rè disponibili, in più punti del locale, prodotti perl’igienizzazione delle mani. E poi menu plastificati o consultabili online. Inoltre, viene chiesto loro di conservare un elenco delle prenotazioni per almeno due settimane. Quante persone possono sedersi intorno allo stesso tavolo? Non viene più indicato un numero massimo, che finora era di 4, se non conviventi. Quindi sono di nuovo consentite le tavolate, a patto di rispettare sempre il limite di posti disponibili, legato alle dimensioni del locale. Qual è la distanza prevista tra i tavoli? Almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi, sia negli ambienti all’aperto sia al chiuso (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiológico di rischio) . La distanza può essere ridotta solo con barriere fisiche di separazione, avendo cura che non ostacolino il ricambio d’aria. Quando è obbligatorio indossare la mascherina? In tutti i momenti in cui non si è seduti al tavolo, quindi all’entrata e all’uscita, quando si va in bagno o ci si alza per pagare il conto. L’opportunità di indossare la mascherina anche a tavola, mentre si chiacchiera in attesa delle portate o tra un piatto e l’altro, viene affidata al «buon senso dei singoli”