Crescono i tempi d’attesa nella sanita’ pubblica. Si aspettano infatti in media 65
giorni per effettuare la stessa visita che in una struttura
sanitaria privata si ottiene in 7. Ma i tempi variano molto da
regione e regione e, soprattutto, invece che diminuire
aumentano. E’ quanto emerge da uno studio commissionato dalla
Funzione Pubblica Cgil, realizzato dal centro di ricerca CREA
Sanita’ e presentato oggi a Roma. L’analisi commenta Serena
Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil, dipinge “un Servizio
Sanitario Nazionale che continua ad arretrare, soccombendo alla
concorrenza del privato”, frutto anche “del taglio ai
finanziamenti degli ultimi anni”. Ma sulle liste di attesa,
ribadisce il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, “la
partita e’ in mano alle Regioni”.
La nuova indagine ‘Osservatorio sui tempi di attesa e sui
costi delle prestazioni sanitarie nei Sistemi Sanitari
Regionali’, ha utilizzato i dati raccolti in 4 grandi regioni
(Lombardia, Veneto, Lazio e Campania) in cui risiedono
complessivamente 26 milioni di persone. Ne emerge che servono,
ad esempio, 23 giorni in media per una radiografia a una mano e
ben 96 per una colonscopia. Tempi che spingono a pagare di tasca
propria. Le stesse prestazioni, infatti, se effettuate in
intramoenia, ovvero fornite privatamente dai medici di un
ospedale pubblico e all’interno dell’ospedale stesso, registrano
rispettivamente attese di 4 e 7 giorni. E se effettuate in una
struttura sanitaria privata di 3 e 10 giorni.
I tempi di attesa non sono solo molto lunghi ma, invece di
ridursi, sono aumentati in media tra i 20 e i 27 giorni nel
corso di tre anni, almeno nelle 11 prestazioni prese in
considerazione dallo studio. Per effettuare una visita
oculistica nel pubblico erano necessari circa 61 giorni nel 2014
a fronte degli attuali 88, con un aumento di ben 26 giorni in
tre anni. Per una visita ortopedica nel pubblico si attendevano
in media 36 giorni nel 2014, oggi 56, con un aumento di 20
giorni. Piu’ competitiva sui tempi, inoltre, la sanita’ privata lo
e’ diventata anche per i prezzi sostenuti dai pazienti, si legge,
“in molti casi non molto distanti dal costo del ticket”. E i
prezzi del privato sono a volte pari o inferiori anche a quelli
dell’intramoenia. Per una visita oculistica privata, ad esempio,
si spendono circa 97 euro a fronte dei 98 dell’intramoenia.
“Le best practice, ci sono”, precisa il ministro, cosi’ come
“la legge, che va fatta applicare. Questo e’ un tema tutto di
programmazione sanitaria e di organizzazione delle singole
regioni”. Posizione che le ampie diversita’ regionali nei tempi
di attesa sembrano confermare. “Il Veneto – si legge nello
studio – ha tempi di attesa mediamente inferiori” mentre “il
Lazio fra le 4 e’ la Regione con maggiori problemi di accesso”.
Ma pronta arriva la replica della Fp Cgil. “La responsabilita’
della crisi del Ssn e’ data dal taglio di risorse” e “dalla
incapacita’ del Ministero della Salute di garantire una
programmazione ordinata sul territorio”.