La cifra dei decessi – 446 ieri, uno di più del giorno prima – è quella che fa più paura. Se anche le misure introdotte con il Dpcm del 3 novembre dovessero rivelarsi efficaci nel frenare il contagio, il numero dei morti sarà l’ultimo a calare in ordine di tempo e l’onda lunga dei lutti potrebbe prolungarsi ben oltre la fine di novembre. In terapia intensiva ci sono ora 2515 pazienti, 124 più di giovedì. A livello nazionale, il numero di ricoverati raddoppia ogni dieci giorni circa. Solo in Lombardia sono 48 in più in 24 ore. Nella regione ci sono 570 pazienti in rianimazione. Una cifra ancora lontana dai 1400 della prima ondata, quando i reparti erano pieni all’inverosimile e furono in tanti a non trovarvi posto. Ma se i ricoveri non rallentano alla svelta, la Lombardia potrebbe ritrovarsi nella stessa situazione in un paio di settimane. Il numero di pazienti in terapia intensiva nella regione è una volta e mezzo quello di una settimana fa e ora i pazienti Covid occupano il46% dei posti letto, secondo i dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas). La Lombardia però non è l’unica regione in crisi. Nella provincia di Bolzano i letti di terapia intensiva occupati dai pazienti Covid sono il 51%. In Piemonte il 43%, in Liguria il 42%, in Val d’Aosta il 40%. Va ancora peggio nei reparti ordinari, dove i pazienti Covid occupano il 94% dei letti in Piemonte, il 92% in Val d’Aosta, il 69% in Lombardia, il 66% in Liguria. L’emergenza si è spostata nei reparti normalmente più “tranquilli”. All’ospedale San Luigi di Orbassano (Torino) i letti riempiono persino la chiesa e la sala convegni della struttura. Il motivo lo ha spiegato Walter Ricciardi, consulente del ministero della salute. Le terapie intensive, spiega, «non sono l’indicatore migliore in questo momento, perché fortunatamente riusciamo a intercettarli prima. Ma i posti letto normali si stanno saturando». Le conseguenze le stiamo già «pagando ora, perché da febbraio abbiamo già annullato 1,3 milione di screening, e alcune di queste persone che non sono state controllate svilupperanno una patologia oncologica. È un prezzo altissimo quello che stiamo pagando.