Bassolino accelera, il resto del Pd prova a cercare un nome forte e unitario da contrapporgli alle primarie. Dopo l’ufficializzazione della candidatura dell’ex sindaco, accolta con gelo dalla segreteria nazionale secondo quanto fatto trapelare da fonti del Nazareno, Bassolino e’ al lavoro con i suoi piu’ stretti collaboratori: si preparano incontri, bassolino 1dibattiti, un intenso calendario di appuntamenti per accendere, con l’ausilio di esperti italiani e internazionali, i riflettori sui problemi e i progetti per Napoli. Il Pd campano, che queta mattina   riunisce la segreteria regionale, prende atto della svolta nella situazione e continua il lavoro per individuare una candidatura alternativa. Ricerca non semplice, tenendo conto delle divisioni tra le varie anime del partito e del fatto che a lungo si era gia’ discusso, inutilmente, per trovare un ‘Maradona’ che permettesse di mettere tutti d’accordo evitando le primarie. L’identikit, ora, dovrebbe essere quello di un nome nuovo, competente, che dia garanzie di solidita’ politica e amministrativa. Un nome che, come chiariva ieri il parlamentare e componente della segreteria regionale Leonardo Impegno, possa far scegliere i cittadini “tra chi rappresenta, purtroppo, ancora oggi gli errori del passato e chi deve costruire una valida, unitaria e vincente alternativa per il futuro della citta'”. Bassolino, a quanto dicono dal suo entourage, fara’ da subito
una campagna elettorale non pensando alle primarie, ma da candidato sindaco. L’obiettivo e’ dialogare con tutta la citta’, con gli indecisi e i delusi di ogni schieramento, uscendo dalla logica delle correnti di partito, aggregando il mondo delle associazioni, delle professioni, della societa’ civile intorno a proposte concrete. Nel post programmatico di ieri non si parla di primarie, ne’ del Pd o di coalizioni: “Napoli prima di tutto, di ogni interesse particolare. La crisi della citta’ e’ molto grave. Una crisi politica e civile, oltre che economica e sociale. Politica e civile deve dunque essere la risposta
chiamando a raccolta le forze migliori e valorizzando le energie giovani. Unire Napoli contro le troppe divisioni e’ la strada maestra per il futuro”. Insomma, i contrasti con la dirigenza locale del Pd e l’eventuale “gelo” dal Nazareno non sarebbero un problema, per Bassolino, abituato a guardare oltre il proprio partito. Considerati i suoi giudizi molto critici sulla gestione dei dem a Napoli e in Campania, e i non lusinghieri sondaggi sul consenso del partito in citta’, smarcarsi dall’etichetta di una candidatura Pd’ – ragionano nell’entourage di Bassolino – potrebbe essere un vantaggio. Nel post di ieri Bassolino insiste sul voler correre da sindaco “chiamando a raccolta le forze migliori e valorizzando
le energie giovani”. Il primo passo sono le primarie, che Bassolino vuole “aperte, di popolo”, come ai tempi di Prodi: una mobilitazione collettiva e non un rito da celebrare per pochi iniziati. Il regolamento non c’e’ ancora, forse se ne fara’ uno unico a livello nazionale. Anche gli anti-Bassolino sono convinti che si debba correre alla luce del sole, evitando trappole’ nascoste nei cavilli e confrontandosi invece su programmi e qualita’ dei candidati. Se pero’ alla fine il clima si avvelenasse e i contrasti degenerassero, Bassolino potrebbe persino sbattere la porta e uscire dalla corsa per le primarie: certo non da quella per palazzo San Giacomo.