Una manifestazione che si annuncia partecipata: 70 autobus raggiungeranno piazza Mancini da tutte le province campane. Da qui partirà il corteo, che si spingerà su corso Umberto e si concluderà a piazza Matteotti, storica piazza dei sindacati confederali, dove interverranno quattro delegati dei settori del commercio, dell’edilizia, dell’industria e dei pensionati. Poi toccherà al segretario generale della Uil di Napoli e Campania, Giovanni Sgambati con le conclusioni affidate al segretario generale della Cgil nazionale, Maurizio Landini. Un tema, il lavoro, più che sentito in una regione dove sono alti i tassi di disoccupazione: a Napoli il 20,3 per cento, in Campania il 17,3 per cento e l’inattività (persone che non studiano né lavorano) pesa sempre più con numeri in perenne aumento. In un quadro così desolante, fiaccato dall’inflazione, i sindacati scendono in piazza per dire la loro contro la manovra finanziaria del governo, dopo un incontro senza sviluppi, tenuto a Roma lo scorso martedì. «L’incontro con il governo non ha cambiato le nostre posizioni – commenta il segretario Uil Sgambati – anzi ha rafforzato maggiormente le ragioni e le motivazioni per lo sciopero generale. Il governo sembra non voglia vedere le difficoltà del mondo del lavoro e della cittadinanza. In circa venti anni il lavoro è stato fatto a pezzi, con un abbassamento dei salari, con l’aumento della precarietà, con le difficoltà mai risolte per l’occupazione giovanile e femminile».