Mará Carfagna presenta la sua associazione politica «Voce Libera» e in platea ci sono parlamentari e sindaci venuti da mezza Italia. Nessuno strappo Berlusconi rimane il mio presidente e Forza Italia il mio partito, tiene a precisare più volte la deputata azzurra anche se pure arrivano le frecciatine per le candidature di Santelli e Caldoro. Ed è altra benzina nel motore delle frizioni interno del centrodestra se, ieri, anche la Lega frena su Stefano Caldoro, candidato governatore contro De Luca. «Credo che sia per quello che riguarda la Campania sia per quello che riguarda la Calabria si sia persa l’occasione di fare una scelta condivisa. Forse non si è avuto il coraggio di aprire una discussione per provare a superare quel dissenso motivato che in molti hanno espresso sul territorio. Il Sud per Forza Italia rappresenta ancora un bacino di voti importante, un patrimonio che mi auguro non venga disperso attraverso metodi che hanno spaccato e dilaniato il partito», spiega la vicepresidente della Camera. II gruppo dei parlamentari campani di Fi alla presentazione della Carfagna è al completo. Dai salernitani Gigi Casciello, Enzo Fasano a Marzia Ferraioli. Assenti invece Cosimo Sibilia, Carlo Sarro e Sandra Mastella che però sono considerati vicinissimi alla Carfagna. Da palazzo San Giacono si precipita a Roma invece Salvatore Guangi, vicepresidente azzurro del consiglio comunale. Più nutrita, invece, la pattuglia della provincia salernitana: alcuni consiglieri comunali dell’agro nocerino-sarnese, l’ex consigliere regionale del Pdl Pasquale Marrazzo e il sindaco di Castellabate Costabile Spinelli. Pochi? Molti? «Siamo nati da poche ore – commenta Paolo Russo, deputato azzurro della provincia di Napoli – e abbiamo tutto il tempo di crescere. Non siamo una fronda ma un think tank liberl-riformista aperto a tutte le sensibilità e a chi non si sente più a suo agio in Fi. È un modo per aggregare non certo per dividere». E aggiunge: «II prossimo obiettivo è rafforzare il comitato scientifico con figure di qualità interessate al nostro progetto». Uno sicuramente c’è già ed era ieri a Roma: il costituzionalista Alfonso Celotto, originario di Castellammare di Stabia e docente di diritto all’Università Roma 3. «Faccio parte volentieri di questo comitato scientifico perché, da professore, condivido molte delle idee sulla necessità di uno Stato che funzioni meglio, uno Stato che decida», spiega il costituzionalista per motivare la sua adesione nel comitato in cui è entrato anche l’economista Carlo Cottarelli. Due giorni fa a palazzo Grazioli Silvio Berlusconi in un vertice con i suoi fedelissimi ha ufficializzato i nomi dei candidati in Calabria (Jóle Santelli) e in Campania («Stefano Caldoro come più volte annunciato»), dice una nota ufficiale di Fi. Dovrebbe essere d’accordo il centrodestra che ha diviso le regioni al voto tra Fi, Fdi e Lega. Tutto liscio e la Lega ufficializza l’appoggio sul nome azzurro scelto per la Calabria. Ieri mattina però a Napoli Nicola Molteni sembra rimettere tutto di nuovo in discussione. «Caldoro? Sono convinto che – dice il parlamentare della Lega e coordinatore del partito in Campania – la coalizione di centrodestra troverà Alfonso Celotto, Pasquale Marrazzo, Costabile Spinelli